devo prendere in locazione un fondo già adibito a laboratorio artigianale, per iniziare sia attività artigianale sia commercio all'ingrosso di articoli anche diversi da quelli prodotti.
il tecnico riferisce che se l'attività artigianale viene svolta sulla maggior parte dell'immobile locato (200 mq di cui 110 per attività artigianle) non si modifica la destinazione d'uso. In questo caso nella scia dovrò indicare come attività principale quella rtigianale e quindi di conseguenza fare una comunica alla CCIAA come artigiana, iscrizione all'albo artigiano ed inps artigiani. Inoltre vorrei aggiungere sia nella SCIA che al registro imprese anche attivtà di commercio all'ingrosso?
Temo purtroppo che il commercio possa essere in termini di volume d'affari nettamente superiore all'attività artigianale e quindi ciò comporterebbe variazione dell'attività prevalente al registro delle imprese con perdita dei requisiti artigiani, quindi cancellazione dal'INPS artigiani ed iscrizione inps commercianti. Tutto questo potrebbe comportare di fatto un cambio di detsinazione d'uso del fabbricato o comunque per la destinazione urbanistica si fa riferimento soltanto ai mettri destinati all'attività produttiva (esempio 110 su 200) e quindi a livello tecnico - urbanistico non dobbiamo fare niente? Eventualmente potrei anche fare SCIA come attività principale commercio e secondaria attività produttiva specificando lo spazio destinato alle due attività come sopra detto, anche se in realtà il contratto di locazione viene fatto ad uso artigianale e non commerciale? Dobbiamo allegare alla SCIA piantina evidenziando la distribuzione degli spazzi? Infine possiamo in futuro, essendo previsto dal contratto, sub affittare a terzi per attività di logisrtica? In questo ultima ipotesi dobbiamo presentare documentazione (SCIA, ...) al comune per comunicare la diversa distribuzione degli spazzi e comunque non sarebbe compromessa la destinazione artigianale dell'immobile? Grazie per la collaborazione
devo prendere in locazione un fondo già adibito a laboratorio artigianale, per iniziare sia attività artigianale sia commercio all'ingrosso di articoli anche diversi da quelli prodotti.
il tecnico riferisce che se l'attività artigianale viene svolta sulla maggior parte dell'immobile locato (200 mq di cui 110 per attività artigianle) non si modifica la destinazione d'uso. In questo caso nella scia dovrò indicare come attività principale quella rtigianale e quindi di conseguenza fare una comunica alla CCIAA come artigiana, iscrizione all'albo artigiano ed inps artigiani.
[color=red]Indicazione corretta[/color]
Inoltre vorrei aggiungere sia nella SCIA che al registro imprese anche attivtà di commercio all'ingrosso?
[color=red]Ben possibile ... basta presentare scia al SUAP e procedere con relativa iscrizione[/color]
Temo purtroppo che il commercio possa essere in termini di volume d'affari nettamente superiore all'attività artigianale e quindi ciò comporterebbe variazione dell'attività prevalente al registro delle imprese con perdita dei requisiti artigiani,
[color=red]La perdita dei requisiti artigiani rileva ai fini FISCALI ma non ai fini EDILIZI. Se la superficie prevalente rimane quella artigianale allora non serve cambio d'uso comunque[/color]
quindi cancellazione dal'INPS artigiani ed iscrizione inps commercianti.
[color=red]Questo è inevitabile[/color]
Tutto questo potrebbe comportare di fatto un cambio di detsinazione d'uso del fabbricato o comunque per la destinazione urbanistica si fa riferimento soltanto ai mettri destinati all'attività produttiva (esempio 110 su 200) e quindi a livello tecnico - urbanistico non dobbiamo fare niente?
[color=red]Niente[/color]
Eventualmente potrei anche fare SCIA come attività principale commercio e secondaria attività produttiva specificando lo spazio destinato alle due attività come sopra detto, anche se in realtà il contratto di locazione viene fatto ad uso artigianale e non commerciale?
[color=red]Puoi anche procedere come attività principale commercio ma devi fare CAMBIO DI DESTINAZIONE se quella attuale è artigianale[/color]
Dobbiamo allegare alla SCIA piantina evidenziando la distribuzione degli spazzi?
[color=red]NON è obbligatorio ma è CONSIGLIABILE[/color]
Infine possiamo in futuro, essendo previsto dal contratto, sub affittare a terzi per attività di logisrtica?
[color=red]CERTO[/color]
In questo ultima ipotesi dobbiamo presentare documentazione (SCIA, ...) al comune per comunicare la diversa distribuzione degli spazzi e comunque non sarebbe compromessa la destinazione artigianale dell'immobile?
[color=red]CONFERMATO. In caso di sub-locazione chi entra dovrà presentare eventuali pratiche e voi, CONSIGLIAMO, aggiornate planimetria.
Ma se la superficie prevalente rimane artigianale niente cambia[/color]
Buongiorno, mi trovo nella stessa situazione. Cioè sono un artigiano che esercita la propria attività in un locale a destinazione d'uso laboratorio di mq 380. Vorrei richiedere al Comune una licenza di esercizio di vicinato per poter esercitare il commercio di alcuni prodotti inerenti il mio lavoro ma non di mia produzione e vorrei poterlo fare su 100mq dei 380mq. Il mio Comune vuole farmi cambiare destinazione d'uso con oneri elevatissimi e mi vuole addebitare anche il contributo straordinario per il cambio di destinazione d'uso da C/3 a C/1. Dalle Sue affermazioni sembra non sia necessario. Può per cortesia evidenziarmi gli articoli di legge che consentono l'attività mista senza cambio destinazione d'uso? La ringrazio infinitamente. Io sono in Liguria
riferimento id:44913
Buongiorno, mi trovo nella stessa situazione. Cioè sono un artigiano che esercita la propria attività in un locale a destinazione d'uso laboratorio di mq 380. Vorrei richiedere al Comune una licenza di esercizio di vicinato per poter esercitare il commercio di alcuni prodotti inerenti il mio lavoro ma non di mia produzione e vorrei poterlo fare su 100mq dei 380mq. Il mio Comune vuole farmi cambiare destinazione d'uso con oneri elevatissimi e mi vuole addebitare anche il contributo straordinario per il cambio di destinazione d'uso da C/3 a C/1. Dalle Sue affermazioni sembra non sia necessario. Può per cortesia evidenziarmi gli articoli di legge che consentono l'attività mista senza cambio destinazione d'uso? La ringrazio infinitamente. Io sono in Liguria
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La legge regionale della Liguria è più restrittiva di quella Toscana (e di quella nazionale).,
L'art. 13 (http://lrv.regione.liguria.it/liguriass_prod/articolo?urndoc=urn:nir:regione.liguria:legge:2008-06-06;16&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0) considera infatti mutamento di destinazione d'uso e quindi determina l'applicazione della disciplina edilizia (comprensiva degli oneri).
L'art. 38 comma 1 lett. b) è esplicito
[color=red][b]b) un mutamento delle destinazioni d'uso degli immobili, anche non comportanti esecuzione di opere edilizie, laddove la precedente destinazione d'uso non rilevava ai fini della superficie utile, ovvero laddove la nuova categoria funzionale comporti la corresponsione di oneri maggiori rispetto a quelli dovuti per la destinazione in atto ai sensi della vigente legislazione regionale;[/b][/color]