Un sogetto "Mario rossi", è socio accomandatario della società "Mario rossi & c. sas", titolare di una autorizzazione per NCC. Lo stesso Mario rossi, ha partecipato in qualità di persona fisica, ad un bando per l'assegnazione di una autorizzazione per il servizio di TAXI, dichiarando di impegnarsi, qualora risultasse assegnatario, ad attivare una ditta individuale per l'esercizio dell'attività.
Questa situazione, come si può interpretare alla luce dell'articolo 8 della Legge 21/1992, che dispone che "in capo ad un medesimo soggetto, non è ammesso il cumulo delle licenze taxi+ncc"? E' legittimo che l'interessato sostenga di non essere in conflitto poichè la domanda per ottenere la licenza di Taxi l'ha fatta come persona fisica mentre la licenza di NCC è della società, di cui lo stesso è comunque socio accomandatario?
Grazie
L’interpretazione più favorevole agli imprenditori vuole che anche le società possano svolgere l’attività di NCC ma, seguendo la condizione imposta dalla legge, l’autorizzazione deve essere rilascia ad uno specifico soggetto in possesso dei requisiti professionali (correla con art. 6, comma 5)
Il soggetto può gestire l’autorizzazione in forma singola in forma associata. In caso di forma associata l’autorizzazione è conferita all’interno di una coop oppure può essere ottenuta, dallo stesso singolo, in qualità di legale rappresentante/preposto dipendente di una società.
A parere mio se Tizio è legale rappresentante di una impresa / società che esercita l’attività di NCC, lo stesso Tizio può essere titolare che altra impresa individuale (con diverso codice fiscale / p.iva) che esercita l’attività di taxi.
Se fai un interpello a qualche ministero è probabile che la risposta sia diversa ma, a parere mio, il divieto di cumulo riguarda la medesima impresa