Data: 2018-04-18 13:05:31

Vincolo archeologico delimitato dalla costa

La mia città ha una parte di territorio soggetta a vincolo archeologico apposto con specifico Decreto Ministeriale del 1968. Nel decreto vengono indicati i confini del vincolo e arrivati alla costa il decreto recita che il vincolo "segue il mare".
Negli anni successivi, in questo tratto di costa, sono state realizzate delle scogliere per contrastare l'erosione costiere, con la conseguenza che l'arenile si è allargato. La carta dei vincoli allegata al vigente PRG (elaborato nel primo quinquennio del 2000 e approvato nel 2009) riporta il perimetro di tale vincolo archeologico ed esclude da esso la porzione di arenile che si è formata dopo l'apposizione del vincolo. Anche una carta elaborata dall'ente Parco Archeologico, riportante tale perimetro, esclude tale porzione di arenile. Quindi entrambe le cartografie si rifanno al perimetro imposto dal decreto istitutivo del vincolo, senza "adattarsi" alle modifiche della linea di costa.
Orbene, il dirigente della Soprintendenza, settore Paesaggistico, sostiene che il vincolo archeologico (ovviamente non parliamo né di Galasso, né di fascia dei 150 m) deve ritenersi comunque esteso fino alla battigia, "perché questa era la volontà del legislatore". Ma se tale era la volontà, e visto che la natura della costa è risaputamente soggetta a mutazioni, non doveva essere espressa chiaramente? E poi, le due carte più recenti che ho citato, non dovevano riportare tale perimetro aggiornato?
Gradirei un vostro parere.

riferimento id:44675

Data: 2018-04-18 13:46:31

Re:Vincolo archeologico delimitato dalla costa


La mia città ha una parte di territorio soggetta a vincolo archeologico apposto con specifico Decreto Ministeriale del 1968. Nel decreto vengono indicati i confini del vincolo e arrivati alla costa il decreto recita che il vincolo "segue il mare".
Negli anni successivi, in questo tratto di costa, sono state realizzate delle scogliere per contrastare l'erosione costiere, con la conseguenza che l'arenile si è allargato. La carta dei vincoli allegata al vigente PRG (elaborato nel primo quinquennio del 2000 e approvato nel 2009) riporta il perimetro di tale vincolo archeologico ed esclude da esso la porzione di arenile che si è formata dopo l'apposizione del vincolo. Anche una carta elaborata dall'ente Parco Archeologico, riportante tale perimetro, esclude tale porzione di arenile. Quindi entrambe le cartografie si rifanno al perimetro imposto dal decreto istitutivo del vincolo, senza "adattarsi" alle modifiche della linea di costa.
Orbene, il dirigente della Soprintendenza, settore Paesaggistico, sostiene che il vincolo archeologico (ovviamente non parliamo né di Galasso, né di fascia dei 150 m) deve ritenersi comunque esteso fino alla battigia, "perché questa era la volontà del legislatore". Ma se tale era la volontà, e visto che la natura della costa è risaputamente soggetta a mutazioni, non doveva essere espressa chiaramente? E poi, le due carte più recenti che ho citato, non dovevano riportare tale perimetro aggiornato?
Gradirei un vostro parere.
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Andrebbe studiata più a fondo ma da quanto mi descrivi, che è abbastanza chiaro, ha ragione il SOPRINTENDENTE.
La volontà del decreto appare chiara e va mantenuta anche in ipotesi di mutamento dei luoghi.
Eventuali planimetrie non modificative dell'allegato al Decreto (quelle del PRG e dell'Ente Parco non hanno la forza "abrogativa") non sono rilevanti.

riferimento id:44675

Data: 2018-04-18 15:30:33

Re:Vincolo archeologico delimitato dalla costa

La ringrazio Dott. Chiarelli. Se ci saranno evoluzioni sarà mia premura riportare anche qui l'esito.

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