Una società titolare di farmacia intende avviare un'attività di parafarmacia nominando un preposto per la "gestione" della parafarmacia stessa.
Esistono delle disposizioni che vietino o limitino la possibilità dei titolari di farmacia di aprire parafarmacie al di fuori della sede farmaceutica/zona ove si trova la farmacia?
La parafarmacia è, tecnicamente parlando, un esercizio commerciale (vicinato, media o grande struttura) con un reparto di vendita farmaci. Potrebbe essere considerata, quindi, esercizio del commercio al dettaglio. di Non vedo problemi eccetto quanto spiegato qua, ma solo nel caso di SOCIETA’: http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=44161.0
riferimento id:44274
Una società titolare di farmacia intende avviare un'attività di parafarmacia nominando un preposto per la "gestione" della parafarmacia stessa.
Esistono delle disposizioni che vietino o limitino la possibilità dei titolari di farmacia di aprire parafarmacie al di fuori della sede farmaceutica/zona ove si trova la farmacia?
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CONFERMO quanto detto da MARIO .... in linea generale NON CI SONO PROBLEMI. La norma citata nel post collegato obbliga ad avere un oggetto sociale esclusivo per farmacia ... ma la parafamracia è attività ANALOGA e si potrebbe sostenere la compatibilità di entrambe le attività tuttavia propendiamo per la SOLUZIONE NEGATIVA.
Sul punto vedi anche: http://www.utifar.it/index.php?id=38&itemid=717 in particolare laddove si sostiene: " [b]Di conseguenza una parafarmacia non può avere la stessa partita IVA e gli stessi dipendenti di una farmacia gestita in forma societaria. [color=red]Nulla vieta però che i farmacisti costituiscano altra società per la gestione di una o più parafarmacie come pure che il singolo farmacista (anche) facente parte della società che gestisce farmacie, possa essere proprietario di parafarmacia[/color][/b]"