Data: 2018-03-21 14:15:04

tintolavanderie e requisito professionale

Nel 2015 viene aperta una tintolavanderia a secco in cui il titolare sig. X dichiara di impegnarsi a conseguire il requisito professionale entro due anni dall'attivazione dei percorsi formativi istituiti da Regione Lombardia.
Dopo poco più di due anni tale attività viene cessata, senza che al SUAP risulti il percorso formativo promesso nel 2015.

Ora viene aperta una nuova tintolavanderia a secco da Y, indicando come responsabile tecnico X il quale dichiara di possedere il requisito professionale in virtù dei 2 anni di esperienza conseguita appunto dal 2015 al 2017.

Forse formalmente è inattaccabile, ma in definitiva X non ha imparato il mestiere sotto una persona competente e non ha neanche effettuato alcun percorso formativo riconosciuto.

Vi sembra corretta tale situazione?

Grazie mille.

riferimento id:44199

Data: 2018-03-21 16:18:25

Re:tintolavanderie e requisito professionale


Nel 2015 viene aperta una tintolavanderia a secco in cui il titolare sig. X dichiara di impegnarsi a conseguire il requisito professionale entro due anni dall'attivazione dei percorsi formativi istituiti da Regione Lombardia.
Dopo poco più di due anni tale attività viene cessata, senza che al SUAP risulti il percorso formativo promesso nel 2015.

Ora viene aperta una nuova tintolavanderia a secco da Y, indicando come responsabile tecnico X il quale dichiara di possedere il requisito professionale in virtù dei 2 anni di esperienza conseguita appunto dal 2015 al 2017.

Forse formalmente è inattaccabile, ma in definitiva X non ha imparato il mestiere sotto una persona competente e non ha neanche effettuato alcun percorso formativo riconosciuto.

Vi sembra corretta tale situazione?

Grazie mille.
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TRATTASI di un caso di ELUSIONE normativa che però non determina alcuna irregolarità.
Casi analoghi si verificano in vari settori.
Es: soggetto che apre ABUSIVAMENTE (senza scia) un esercizio alimentare per almeno 2 anni che che matura il requisito professionale per il commercio e la somministrazione (anche se l'attività era abusiva).
ecc....

NOI APPLICHIAMO la legge "formale" .... poi ci possiamo anche dedicare a commentare ATECNICAMENTE questa situazione e ritenerla un AGGIRAMENTO DELLA NORMATIVA .... ma, mi verrebbe da dire: "Fesso il legislatore .... che si è fatto fregare"

riferimento id:44199

Data: 2018-03-22 07:17:39

Re:tintolavanderie e requisito professionale

Già, come temevo. Al massimo posso suggerire, vista la situazione, di effettuare comunque il corso.

Mi stupisce il tuo esempio del requisito alimentare. Possibile che un'attività abusiva venga considerata come requisito professionale corretto? Immagino però soltanto se, dal punto di vista INPS, sia tutto regolare, giusto?

Grazie e buon lavoro.

riferimento id:44199

Data: 2018-03-22 10:11:05

Re:tintolavanderie e requisito professionale

Già, come temevo. Al massimo posso suggerire, vista la situazione, di effettuare comunque il corso.
[color=red]Certo, anche io glielo consiglierei!!![/color]
Mi stupisce il tuo esempio del requisito alimentare. Possibile che un'attività abusiva venga considerata come requisito professionale corretto? Immagino però soltanto se, dal punto di vista INPS, sia tutto regolare, giusto?
[color=red]No, matura il requisito anche il LAVORATORE A NERO che non risulta mai iscritto all'INPS
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=38180.0
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=14450.0

Lo stesso vale per impresa non iscritta in cciaa.

PRINCIPIO GENERALE è dimostrare di aver svolto quella attività ... anche se non legittimamente.
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riferimento id:44199
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