Gent.mo Dottore,
la questura ha rilasciato una licenza ex art. 88 ad un'attività distante meno di 500 mt da luoghi sensibili (Regione Puglia).
Dopo aver rilasciato la licenza mi chiede di accertare, di diffidare o revocare ed eventualmente sanzionare.
Mi chiedo:
1. ma la questura non doveva interpellarmi prima di rilasciare la licenza?
2. a questo punto potrei diffidare e poi eventualmente sanzionare in attesa dellar voca da parte della questura? (con dispendio di energie e controlli non da poco conto dovendo controllare le persone che escono dalla sala scommesse)
2. posso io (Comune) revocare un provvedimento emesso da altra autorità (in questo caso la questura)?
3. E' mia intenzione rispondergli per le rime. Mi pare che c'era una sentenza TAR Toscana proprio su tale circostanza. Grazie
1. ma la questura non doveva interpellarmi prima di rilasciare la licenza?
[color=red]Avrebbe dovuto ACCERTARE le distanze autonomamente o chiedere al Comune[/color]
2. a questo punto potrei diffidare e poi eventualmente sanzionare in attesa dellar voca da parte della questura? (con dispendio di energie e controlli non da poco conto dovendo controllare le persone che escono dalla sala scommesse)
[color=red]NO, non puoi sanzionare se l'interessato è stato autorizzato.
Teoricamente, ai sensi della L. 689/1981, dovresti sanzionare il Responsabile della Questura (la norma prevede che se il soggetto è stato autorizzato risponde dell'illecito l'autorità che ha rilasciato l'autorizzazione) .... ma direi di soprassedere
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2. posso io (Comune) revocare un provvedimento emesso da altra autorità (in questo caso la questura)?
[color=red]NO[/color]
3. E' mia intenzione rispondergli per le rime. Mi pare che c'era una sentenza TAR Toscana proprio su tale circostanza. Grazie
[color=red]Mandagli una relazione indicando le distanze accertate e scrivi.
Si trasmette "per i provvedimenti di vostra competenza"
Con toni gentili ...
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Egregio dottore grazie.
Loro nella nota di risposta scrivono: " [i]. . . si comunica che questo Ufficio, in linea con le direttive ministeriali in materia di rilascio della licenza di cui all'art. 88 TULPS ha circoscritto le relative istruttorie alla verifica dei profili dell'ordine e della sicurezza pubblica, e dei requisiti soggettivi in capo ai richiedenti, apponendo in calce alle licenze [b]rilasciate l'avvertenza che debbono, in ogni caso, essere rispettati tutti gli obblighi di legge inerenti l'esercizio dell'attività autorizzata ed, in particolare, quelli posti dalla L.R. . . .[/i]" [/b]. [i]infatti, la tutela degl iinteressi pubblici legati al contrasto delle ludopatie, fra i quali vanno certamente ricompresi i profili della collocazione dei punti di rete fisica di raccolta del gioco (cfr. sentenza n. 300/2011 Corte cost., e ordinanza nr. 3648/2015 del TAR Lazio) rientra nella sfera di competenza delle Amministrazioni locali.
Peraltro l'art. 7 comma 9 della L.R. testualmente recita " . . .l'accertamento delle violazioni e l'applicazione delle sanzioni amministrative di cui ai commi 2,3,4 e 7 spettano al Comune territorialmente competente . . . "[/i].
Vorrei replicare dicendo che prima si fanno gli accertamenti congiunti con il Comune e poi si rilascia autorizzazione.
Sinceramente non conosco il contenuto dell'ordinanza e della sentenza del Corte Cost.
La Questura le ha risposto seguendo alla lettera le direttive, condivisibili o meno, da tempo emanate dal ministero, sinora non revocate o sconfessate.
Il succo è che ognuno guarda la propria parte di competenza:
- la questura i requisiti soggettivi tulps del richiedente e di eventuali rappresentanti approvati ex artt. 8 e 93 tulps nonche’ quelli oggettivi sui locali intesi come requisiti di sorvegliabilita’ ai fini dei controlli di p.s ex art.16 tulps e art13 L.689/81;
- il Comune quelli su destinazione d’uso, vincoli urbanistici o di altro tipo come rispetto distanze da luoghi sensibili.
Il dlgs 222/16, a differenza di quanto fatto per il commercio preziosi al dettaglio, non ha subordinato l’attività ad una scia condizionata ma solo alla licenza del questore , la cui istanza può essere alternativamente presentata al Suap o al Questore. Poteva il legislatore prevedere una conferenza di servizi obbligatoria che avrebbe contemperati i diversi interessi ma non l’ha fatto (indovini perché..., ma se ha seguito la questione della conferenza unificata tra Stato e Regioni, andata avanti parecchio e “conclusa”, si fa per dire, solo il 7.9.17, dovrebbe risultare chiaro).
La licenza è comunque “condizionata”, quanto ad efficacia, al rispetto da parte dell’esercente di tutte le norme vigenti comprese quelle di cui si discute.
Quindi se l’esercente non ha rispettato le distanze è sanzionabile (sembra un paradosso ma non lo è) e la Licenza non è pienamente efficace ma non per questo viene revocata automaticamente dalla questura.
Se poi è una licenza 88 tulps pe scommesse (e non per sala vlt), a pesare sul rilascio è anche il “titolo autorizzatorio” preventivamente rilasciato dai Monopoli per quel determinato “diritto di gioco” (visibile sul portale ADM).
Ad oggi la situazione è questa
Grazie Dottore. Quindi a questo punto dovremmo sanzionare ed iinviare alla Questura per conoscenza? (sperando che non revochino la licenza ex art. 88);
Potremmo magari prima di sanzionare fare diffida?
Grazie
Legga Corte Cost. 108/2017 che riguarda proprio il caso specifico della LR Puglia 43/2013.
Lì si ricostruisce bene tutto quello accaduto dalla nota sentenza 300/2011 della stessa Corte in poi ed a cui il governo dell’epoca cercò di porre argine col noto decreto “Balduzzi” del 2012 sperando forse di bloccare tutto non emanando il decreto ivi previsto. Invano in realtà perché, capita l’antifona, cominciarono da allora a fiorire leggi regionali su tale materia dopo quella provinciale di Bolzano n.13/2010 che aveva portato alla sentenza 300 citata.
Allora (semplifico e abbrevio) si tentò la strada dell’accordo in conferenza unificata che è andata avanti oltre un anno e mezzo con esiti a mio avviso scarsi tant’e’ che le Regioni continuano a legiferare su tale argomento restringendo ancora di più i limiti alle aperture (cfr. ad es. LR Toscana n. 4/2018 che crea altri paradossi).
Tutto questo probabilmente finirà per ritardare ulteriormente il nuovo bando di gara delle scommesse in teoria previsto entro il prossimo 30.9.18 (attuali concessioni tutte già scadute il 30.6.16 e ancora prorogate - ope legis a titolo oneroso con l’ultima finanziaria - fino a fine anno).
http://www.regione.puglia.it/documents/10192/9581652/SEN108.pdf/d464df54-d90a-4465-ab2f-516f52ce8620;jsessionid=59386FBF850316628FE96C11503AE59A?version=1.0
Se non ricordo male a suo tempo, su questo forum, ma in altra area specifica, si affrontò la questione della formulazione dubbia dell’art.7 della L.R. 43/2013 ma se non la trova se ne riparla.
http://portale2015.consiglio.puglia.it/documentazione/leges/modulo.aspx?id=12683
Ieri 19 marzo il ministero int., abrogando tutte le Circolari emanate dal 2012 in poi fino all’ultima del giugno 2017, ha cambiato totalmente orientamento in tema di distanze da luoghi sensibili.
Da tale data le Questure, previe verifiche tramite i Comuni, non rilasceranno più licenze 88 tulps se il locale non rispetta anche le distanze da tali luoghi.
È stata inviata anche ai Monopoli, all’Anci ed alle Prefetture per cui a breve sarà nota a tutti
Ottima notizia. Grazie Dott. de Marchis. Finalmente anche il Ministero si è accorto del controsenso (rilascio licenza e poi controllo).
riferimento id:43983Non sono dottore.
Questo il link da cui scaricarla:
http://www.poliziadistato.it/statics/01/circolare-distanze-luoghi-sensibili---copia.pdf