Salve,
una ditta di autodemolizioni presente sul nostro territorio mi ha chiesto se deve comunicare od essere in possesso del registro di vendita di cose usate (in questo caso pezzi di ricambio di veicoli......tipo sportelli, fanali, motore, ecc.) ai sensi dell'art. 128 del Tulps e quindi se deve presentare una SCIA per questo.
Riporto quanto trovato in rete:
[color=red]Effettivamente l'abrogazione della comunicazione prevista dall'articolo 126 del TULPS, operata dal d.lgs. 222/2016, pone il dubbio del mantenimento o meno dell'obbligo di utilizzare il registro previsto dall'articolo 128 del medesimo testo.
Il dubbio è stato risolto dal Ministero dell’Interno nella circolare Ministero dell'interno 2/3/2017 n. 557IPASIUI003342.
Per il Ministero l’art.128 non si applica più al commercio di cose usate.
Chi scrive però ritiene importante sottolineare che l’obbligo del registro (almeno fino a smentita ministeriale) permane per gli oggetti usati d’arte e di antiquariato, come disposto dal D.M. 15 maggio 2009, n. 95.
L’art.1, comma 1, di questo decreto stabilisce che: “Colui che esercita il commercio di cose rientranti nelle categorie di cui alla lettera A dell'allegato A al Codice annota giornalmente le operazioni eseguite nel «registro delle operazioni su cose antiche o usate», previsto dall'articolo 128, primo e secondo comma, del Testo unico, uniformandosi alle prescrizioni di cui all'articolo 247 del relativo Regolamento di esecuzione”. Per Codice si intende il Codice dei beni culturali, emanato con d.lgs. n. 42/2004.
Il comma 2 del citato D.M. aggiunge: “Qualora le operazioni commerciali di cui al comma 1 siano effettuate, con riguardo alle singole cose, per prezzi superiori alle soglie di valore indicate all'articolo 2, delle cose commerciate è riportata una descrizione dettagliata nel registro previsto dall'articolo 128 del Testo unico, e ne è conservata una documentazione fotografica”.[/color]
Grazie per le risposte
Ormai la tesi prevalente e ampiamente diffusa è quella dell'ABROGAZIONE della norma che impone l'obbligo del registro .... soprattutto dopo la presa di posizione del Ministero.
Se è vero che FORMALMENTE ci sono dubbi (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/impresa/consumatori/66905varie.pdf) e che alcuni Comuni avevano optato per mantenere l'obbligo del registro in attesa di chiarimenti (http://www2.comune.prato.it/comefareper/economia/attivita-commerciali/altre-tipologie-di-vendita/archivio7_116_450_411_8.html) e che lo stesso Ministero dell'Interno si era quasi scusato della propria interpretazione: https://www.asaps.it/58691-_ministero_dellinterno_obbligo_di_tenuta_del_registro_di_cui_allart_128_tulps_-_.html
OGGI POSSIAMO DIRE che l'obbligo del registro deve ritenersi venuto meno anche perchè in questo senso è la maggior parte dell'informazione agli utenti dei vari siti:
http://www.so.camcom.it/commercio-di-cose-usate-abrogato-anche-lobbligo-del-registro
https://suap.regione.fvg.it/portale/cms/it/apertura-modifica/Cose-antiche-e-usate-SCHEDA-DESCRITTIVA-ARCHIVIATA
ecc...