Buongiorno,
vorrei sapere se è possibile affittare un immobile a locazione turistica, avendo il proprietario la residenza nello stesso immobile.
Grazie.
luciano.
Assolutamente si.
Nessuna norma vieta espressamente che un soggetto che ha la residenza presso un immobile non possa procedere a stipulare dei contratti di locazione breve.
Peraltro, detti contratti potrebbero persino essere parziali, per cui il proprietario (ma anche il conduttore o il comodatario) residente potrebbe limitarsi a "locare" solo una parte dell'immobile, riservandosi la disponibilità di una porzione dello stesso.
In ogni caso, anche se la locazione fosse integrale, cioé di tutto l'immobile, la residenza può, in linea di massima, essere mantenuta.
Poi è ovvio che, siccome la residenza è, ex art. 43 c.c., il luogo della "abituale dimora", è ovvio che se le locazioni brevi ineriscono l'intero immobile, e si succedono quasi senza soluzione di continuità, potrebbe essere legittimamente messa in dubbio dagli uffici competenti la reale residenza in quella determinata abitazione.
Es.: risiedo in una città da lunedì a venerdì perché lì svolgo la mia attività lavorativa e le mie attività private e personali (sportive, di svago, etc...), ma poi il fine settimana mi vado a riposare in una casetta in campagna, e nel frattempo ne approfitto per dare in locazione breve l'appartamento cittadino a turisti (o comunque a persone fisiche che hanno bisogno di venire in città per qualunque altro motivi, magari di lavoro). In tal caso nessuno potrà mai contestare che non risiedo nell'appartamento di città. Se invece i contratti di locazione breve si succedono continuamente, senza che fra uno e l'altro vi sia un apprezzabile lasso di tempo, siano costanti per tutto l'anno, e riguardino tutto l'immobile, ecco che da un controllo potrebbe scaturire che la mia residenza lì non sia reale, ma fittizia.