la società A titolare di bar dal 2010 cambia denominazione (uguale partita IVA), soci e chi possiede l'abilitazione professionale.
Per la persona "B" con abilitazione professionale (ex socio e ora legale rappresentante di A) il SUAP ha chiesto all'INPS (come d'obbligo) un estratto contributivo e la certificazione se ha lavorato nel settore alimentare e in che periodo.
SORPRESA: l' INPS risponde che B è iscritta dal 2006 alla gestione previdenziale degli esercenti attività commerciale in qualità di socio di ditta C esercente attività di commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento. Inoltre NON è in regola con l'assolvimento degli obblighi previdenziali relativi alla contribuzione sul minimale.
COSA DEVO FARE?
ringrazio e saluto.
La L.R. 6/2010 all'art. 66 c. 1 lettera b) dispone
[i]avere prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, in proprio o presso imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore in qualità di coadiutore familiare, [b]comprovata dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale[/b] secondo le modalità di cui all'articolo 18 della legge regionale recante "Disposizioni in materia di artigianato e commercio e attuazioni della Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno. Modifiche alle leggi regionali 30 aprile 2009, n. 8 (Disciplina della vendita da parte delle imprese artigiane di prodotti di propria produzione per il consumo immediato nei locali dell'azienda) e 2 febbraio 2010, n. 6 (Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere)[/i]"
Premesso che per l'art. 18 della L.R. 3/2012 la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale con sentenza n. 98/2013, permane l'obbligo di verifica di iscrizione all'INPS.
Qui a mio avviso si pone un problema di fondo: B ha effettivamente svolto l'attività nel settore alimentare?
Io farei un'avvio del procedimento al fine di verificare con il sig. B che effettivamente non abbia svolto l'attività. Mi spiego meglio: B potrebbe esibire le buste paga dalle quali si evince che ha prestato la propria opera per almeno 2 anni, ma la ditta A non gli ha versato i contributi...
Se effettivamente non ha i requisiti:
- irricevibilità della SCIA
- denuncia per falsa dichiarazione
Ti ricordo che ai sensi dell'art. 21 c. 1 della L. 241/1990 "[i]Con la segnalazione o con la domanda di cui agli articoli 19 e 20 l'interessato deve dichiarare la sussistenza dei presupposti e dei requisiti di legge richiesti. [i]In caso di dichiarazioni mendaci o di false attestazioni non è ammessa la conformazione dell'attività e dei suoi effetti a legge o la sanatoria prevista dagli articoli medesimi ed il dichiarante è punito con la sanzione prevista dall'articolo 483 del codice penale, salvo che il fatto costituisca più grave reato[/i][/i]"
Da notizie ricevuta dalla Polizia Locale, B ha sempre lavorato nel bar.
Devo chiedere allora le buste paga (se non le ha cosa posso chiedere?) e accettare la sua abilitazione professionale?
grazie