Credo non ci siano preclusioni che un punto di vendita esclusivo commerci anche cibi per animali ed essendo stato liberalizzato il settore non credo possa applicarsi ancora il limite del 30% della superficie previsto da Regione Lombardia. E' corretto? Faccio presentare una semplice scia di vicinato?
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Credo non ci siano preclusioni che un punto di vendita esclusivo commerci anche cibi per animali ed essendo stato liberalizzato il settore non credo possa applicarsi ancora il limite del 30% della superficie previsto da Regione Lombardia. E' corretto? Faccio presentare una semplice scia di vicinato?
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Occorre sempre distinguere:
[b]AREA PRIVATA:[/b] non eistono più limitazioni e l'esercente può abbinare altre attività di vendita di prodotti di vario genere, compresi alimenti per animali.
[b]AREA PUBBLICA:[/b] qui la liberalizzazione NON OPERA in quanto alla base vi è una concessione che limita alla vendita di determinati prodotti. Solo modificando il piano e regolamento si possono ammettere nuove tipologie
Quello che mi premeva sapere riguarda la necessità di presentare o meno la S.C.I.A.
La D.c.r. 23 giugno 2015 n. X/730 prevede che i punti esclusivi di vendita possono destinare una parte della superficie di vendita......alla commercializzazione di prodotti non alimentari.... purchè l'attività prevalente rimanga quella di vendita di quotidiani e periodici.
La possibilitaà di commercializzare altri prodotti essendo insita nell'autorizzazione di punto esclusivo non necessita, secondo me, di S.C.I.A. di vicinato. Volevo sapere cosa ne pensate....
Quello che mi premeva sapere riguarda la necessità di presentare o meno la S.C.I.A.
La D.c.r. 23 giugno 2015 n. X/730 prevede che i punti esclusivi di vendita possono destinare una parte della superficie di vendita......alla commercializzazione di prodotti non alimentari.... purchè l'attività prevalente rimanga quella di vendita di quotidiani e periodici.
La possibilitaà di commercializzare altri prodotti essendo insita nell'autorizzazione di punto esclusivo non necessita, secondo me, di S.C.I.A. di vicinato. Volevo sapere cosa ne pensate....
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La vendita di quotidiani e periodici avviene sulla base di una SCIA/AUTORIZZAZIONE diversa da quella della vendita degli altri generi del settore alimentare/non alimentare (una sorta di TABELLA SPECIALE anche se non è proprio così).
Questo significa che con quel TITOLO si è abilitati a vendere SOLO prodotti consistenti in quotidiani e periodici.
La disciplina regionale AMMETTE la vendita di pastigliaggi e simili al fine di ESONERARE dall'obbligo dei requisiti professionali.
La delibera nopn è NORMA PRIMARIA ed in quanto tale non è idonea a introdurre o confermare limitazioni allo svolgimento di attività.
Ciò premesso a nostro avviso:
1) tutti i punti esclusivi possono vendere ogni genere di ulteriore prodotto alimentare o non alimentare
2) per la vendita di pastigliaggi non occorre scia (ma occorre notifica sanitaria)
3) per la vendita di prodotti diversi [b]OCCORRE la scia di vicinato[/b]
[b]3. I punti di vendita esclusivi possono destinare una parte
della superficie di vendita alla erogazione di servizi di interesse
pubblico, ivi inclusi quelli inerenti l’informazione e l’accoglienza
turistica, alla commercializzazione di prodotti diversi da quelli
editoriali, ossia pastigliaggi confezionati, prodotti alimentari confezionati
non deperibili che non necessitino di particolari trattamenti
di conservazione ivi incluse le bevande pre-confezionate
e pre-imbottigliate e prodotti del settore non alimentare, purchè
l’attività prevalente rimanga quella della vendita di quotidiani e
periodici.
4. Fermo restando il rispetto delle norme igienico-sanitarie relative
ai locali e alle attrezzature utilizzate, la vendita dei prodotti
alimentari nei punti vendita esclusivi, fatta eccezione per i pastigliaggi
e per le bevande pre-confezionate e pre-imbottigliate, è
subordinata al possesso dei requisiti di cui all’articolo 71 comma
6 del d.lgs. 26 marzo 2010 n. 59
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