Buongiorno, ci si presenta il caso della casa di riposo del nostro comune che gestisce degli appartamenti, dislocati dalla sede principale, nei quali i residenti, pagando una quota mensile, vengono assistiti nella quotidianità pur mantenendo l'autonomia dell'appartamento. L'ATS di zona richiede una SCIA per la notifica sanitaria dell'attività, tuttavia si ritiene sia più corretto un CPE come "alloggio protetto per anziani".
Si richiede vostro parere in merito ed eventuali suggerimenti su come procedere. Grazie.
Il Centro Diurno è un servizio di assistenza, a carattere integrativo, di sostegno alla vita domestica e di relazione rivolto ad anziani totalmente autosufficienti. Lo scopo è favorire il rapporto di comunicazione interpersonale e le attività ricreative e culturali.
Nel caso descritto invece mi sembra che si tratti più di una forma di sostegno a domicilio.
L'attività non prevede adempimenti SUAP (a quanto mi risulta c'è solo l'accreditamento ATS). Ma ti consiglio di verificare con l'ATS locale.
Se fanno in più servizio di consegna pasti a domicilio allora serve la SCIA e la notifica sanitaria.
L’alloggio protetto per anziani viene definito da R.L.: "...rivolto a persone di età superiore ai 65 anni, singoli o coppie che conservano un sufficiente grado di autonomia e che tuttavia necessitano di un ambiente controllato e protetto. Si caratterizza per la presenza, oltre alle abitazioni, di spazi comuni e per l’offerta di servizi/prestazioni sociali resi occasionalmente o continuativamente dal gestore" e rientra nelle categorie di Unità d'Offerta Sociale (come asili nido, centri ricreativi, comunità alloggio, ecc.) per le quali è prevista la Comunicazione Preventiva per l'Esercizio, pratica che deve essere inviata al SUAP e da questo trasmessa all'ATS. Chiedo conferma all'iter riportato.
riferimento id:42602Centro Diurno Integrato (CDI)
E' una struttura che accoglie, per alcune ore della giornata, di norma persone oltre i 65 anni di età, parzialmente o totalmente non autosufficienti, per supportare le famiglie che mantengono tali anziani al proprio domicilio.
Il C.D.I. si colloca nel territorio come valida alternativa al ricovero definitivo e s'inserisce in una più vasta rete di servizi. Nella struttura, durante la permanenza, si erogano prestazioni socio sanitarie integrate (infermieristiche, riabilitative e di socializzazione).
Ogni CDI gestisce in modo autonomo la retta e la modalità di pagamento
[url=https://www.ats-brianza.it/it/anziani/258-centro-diurno-integrato-cdi.html]https://www.ats-brianza.it/it/anziani/258-centro-diurno-integrato-cdi.html[/url]
Se questa è l'attività allora va in CPE.
Ma se l'attività è svolta presso l'abitazione dell'anziano, allora si ricade nei servizi domiciliari:
- Assistenza domiciliare integrata – ADI
- Assistenza domiciliare socio-assisitenziale: SAD
Infine c'è il servizio di "mensa" a domicilio. La ditta consegna il pasto direttamente all'abitazione dell'anziano, di solito pronto per essere consumato (non c'è somministrazione, posizionamento o altro: è un vassoio pronto all'uso)
Ti consiglio di chiamare l'ATS locale per inquadrare correttamente l'attività