gent.mi vi espongo questa tematica:
1) nel 2013 in Firenze, centro Unesco, il titolare A affitta, per un periodo di 1 anno, con regolare atto notarile un ramo d'azienda a B (attività di esercizio di vicinato con autorizzazione al commercio alimenti, paninoteca con somministrazione non assistita)
2) nel 2014 il contratto di affitto del ramo d'azienda scade senza proroga alcuna. B, lascia regolarmente l'immobile.
3) durante il periodo d'affitto B ha ottenuto regolarmente l'autorizzazione anche per somministrazione di alimenti e bevande
4) 2017 (oggi) ad una verifica c/o uffici SUAP risulta ancora in essere l'attività di B che però non svolge più in quei luoghi da ben tre anni.
5) A vorrebbe rientrare in possesso della titolarietà dell'attività
6) Suap non concede informazioni perchè non risultiamo intestatari dell'attività
le domande:
- La titolarietà dell'attività decade "naturalmente" alla scadenza del contratto di affitto di ramo d'azienda?
- Se cos' fosse quale autorizzazione rimane in essere quella richiesta precedentemente da A o quella nuova da B?
- B doveva dichiarare la cessazione dell'attività in quei luoghi?
- dobbiamo redigere nuova istanza di Subingresso completa di Notifica 852?
a queste domande (forse non formulate troppo chiaramente!) SUAP trova difficoltà a darci rapidi chiarimenti...
colgo l'occasione per ringraziarvi del vostro utilissimo lavoro!
- La titolarietà dell'attività decade "naturalmente" alla scadenza del contratto di affitto di ramo d'azienda?
[color=red]NO, nel senso che il contratto di affitto di azienda è un rapporto fra le parti che una volta instaurato NON ha rilevanza amministrativa.
In pratica OCCORRE per subentrare, ma poi le sue vicende non interessano la procedura amministrativa.
Teoricamente B poteva proseguire anche con contratto scaduto[/color]
- Se cos' fosse quale autorizzazione rimane in essere quella richiesta precedentemente da A o quella nuova da B?
[color=red]Al momento B risulta AMMINISTRATIVAMENTE titolare anche se è decaduto (essendo decorsi 12 mesi di inattività). Per dichiarare la decadenza, in assenza della rinuncia espressa di B e/o di comunicazione di cessazione, occorre un procedimento del SUAP che la accerti.[/color]
- B doveva dichiarare la cessazione dell'attività in quei luoghi?
[color=red]NON era tenuto in quanto cessava non definitivamente la in base a subingresso e la norma non impone la comunicazione[/color]
- dobbiamo redigere nuova istanza di Subingresso completa di Notifica 852?
[color=red]Il fatto che la "pratica di B" sia ancora attiva NON IMPEDISCE ad A di comunicare il subingresso .... questo come regola generale.
Tuttavia in questo caso anche A è decaduto perchè sono decorsi più di 12 mesi dalla conclusione del rapporto contrattuale.
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a queste domande (forse non formulate troppo chiaramente!) SUAP trova difficoltà a darci rapidi chiarimenti...
[color=red]La vicenda è un po' complessa ... ma SUGGERIMENTO:
A presenti scia di avvio e nuova notifica sanitaria e nelle note indichi che di fatto rientra in possesso a seguito della cessazione di B .... FORMALMENTE rimane una nuova pratica che non è impedita dalla presenza della pratica di B ancora attiva ... MEGLIO se questa scia di avvio è preceduta da una comunicazione in cui B segnala che non opera dal giorno xxxxx
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colgo l'occasione per ringraziarvi del vostro utilissimo lavoro!
[color=red]Grazie a te![/color]
soddisfatto della chiarezza delle vs considerazioni
ritorno da un colloquio con SUAP ahimè con ulteriori dubbi
aggiorno i presupposti:
- la finalità del cliente sarebbe ottenere la sospensione dell'attività di somministrazione (del quale era convinto di avere la titolarietà) per poter riaprire in altro luogo del centro UNESCO, visto il certo Non rinnovo dell'affitto dei locali da parte del proprietario del fondo
- abbiamo scoperto, come precedentemente accennato, che per un errore di interpretazione del tecnico che seguì le pratiche l'inizio attività di somm. è stata fatta a nome dell'affittuario del ramo che aveva chiara e certa la decadenza del suo contratto di affitto dopo 12 mesi... cosa appunto ignorata nella cronologia delle pratiche presentate a quei tempi. (bastava semplicemente avviare l'attività di somm. PRIMA del contratto di ramo d'azienda...)
Suap mi ha confermato le vs considerazioni e che:
il subingresso, interpretato come "rientro in possesso", è possibile SOLO per le autorizzazioni precedenti a nome del mio cliente (commercio in sede fissa)
e in seguito di avviare nuova attività di somministrazione, che nelle nuove interpretazioni sembra essere vincolato alla reale apertura dell'esercizio.
le domande:
1) chiedere il subingresso anche dopo i 12 mesi può far incorrere in sanzioni?
2) al fine di dichiarare sia subingresso che un nuovo inizio attività è necessario alzare realmente il "bandone" (detto alla fiorentina) e quindi esercitare fisicamente l'attività o può bastare la corretta propedeuticità amministrativa (riento in possesso - avvio attività - sospensione)
qualora fosse possibile dichiarare l'inizio attività posso in tempi brevi dichiararne la sospensione?
nel momento in cui decadrà l'affitto dei locali influirà sulle possibilità di procedere alle varie istanze ?
esiste una possibilità che il mio cliente possa ottenere quanto mi chiede avvalendosi di una qualche procedura magari non solo amministrativa e a me sconosciuta come buona parte di questo mastodonte burocratico ? :)
certo della vostra lucida disponibilità
ringraziandovi attendo confuso.
soddisfatto della chiarezza delle vs considerazioni
ritorno da un colloquio con SUAP ahimè con ulteriori dubbi
aggiorno i presupposti:
- la finalità del cliente sarebbe ottenere la sospensione dell'attività di somministrazione (del quale era convinto di avere la titolarietà) per poter riaprire in altro luogo del centro UNESCO, visto il certo Non rinnovo dell'affitto dei locali da parte del proprietario del fondo
- abbiamo scoperto, come precedentemente accennato, che per un errore di interpretazione del tecnico che seguì le pratiche l'inizio attività di somm. è stata fatta a nome dell'affittuario del ramo che aveva chiara e certa la decadenza del suo contratto di affitto dopo 12 mesi... cosa appunto ignorata nella cronologia delle pratiche presentate a quei tempi. (bastava semplicemente avviare l'attività di somm. PRIMA del contratto di ramo d'azienda...)
Suap mi ha confermato le vs considerazioni e che:
il subingresso, interpretato come "rientro in possesso", è possibile SOLO per le autorizzazioni precedenti a nome del mio cliente (commercio in sede fissa)
e in seguito di avviare nuova attività di somministrazione, che nelle nuove interpretazioni sembra essere vincolato alla reale apertura dell'esercizio.
le domande:
1) chiedere il subingresso anche dopo i 12 mesi può far incorrere in sanzioni?
2) al fine di dichiarare sia subingresso che un nuovo inizio attività è necessario alzare realmente il "bandone" (detto alla fiorentina) e quindi esercitare fisicamente l'attività o può bastare la corretta propedeuticità amministrativa (riento in possesso - avvio attività - sospensione)
qualora fosse possibile dichiarare l'inizio attività posso in tempi brevi dichiararne la sospensione?
nel momento in cui decadrà l'affitto dei locali influirà sulle possibilità di procedere alle varie istanze ?
esiste una possibilità che il mio cliente possa ottenere quanto mi chiede avvalendosi di una qualche procedura magari non solo amministrativa e a me sconosciuta come buona parte di questo mastodonte burocratico ? :)
certo della vostra lucida disponibilità
ringraziandovi attendo confuso.
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1) chiedere il subingresso anche dopo i 12 mesi può far incorrere in sanzioni?
[color=red]La richiesta non fa incorrere in sanzioni ma probabilmente sarà rifiutata proprio perchè DECADUTO .... quindi non opterei per tale soluzione[/color]
2) al fine di dichiarare sia subingresso che un nuovo inizio attività è necessario alzare realmente il "bandone" (detto alla fiorentina) e quindi esercitare fisicamente l'attività o può bastare la corretta propedeuticità amministrativa (riento in possesso - avvio attività - sospensione)
[color=red]La giurisprudenza, dottrina e commentatori ritengono che ai fini del subingresso NON OCCORRA in alcun modo "alzare il bandone" o "battere scontrini". Se il notaio roga l'atto significa che ha accertato che esiste una azienda da cedere ... non serve che sia effettivamente attivata.
spunti
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=26185.0
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qualora fosse possibile dichiarare l'inizio attività posso in tempi brevi dichiararne la sospensione?
[color=red]Certo, una volta presentata la scia di avvio NON si ha obbligo di avviare effettivamente .....[/color]
nel momento in cui decadrà l'affitto dei locali influirà sulle possibilità di procedere alle varie istanze ?
[color=red]Formalmente no[/color]
esiste una possibilità che il mio cliente possa ottenere quanto mi chiede avvalendosi di una qualche procedura magari non solo amministrativa e a me sconosciuta come buona parte di questo mastodonte burocratico ? :)
[color=red]Scia di avvio ... il problema è se vi sono vincoli derivanti dalla zona UNESCO ... questi non sono più superabili essendo decaduto il dante causa[/color]