Salve, ho ristrutturato un vecchio fienile per utilizzarlo come locazione turistica è stata anche costruita una piscina a servizio dell'immobile, con regolare permesso comunale, ma ci troviamo adesso, a lavori finiti, con due problemi sollevati dalla USL, prima di tutto sostengono che la piscina è ad uso pubblico e quindi deve sottostare alle normative delle piscine pubbliche, inoltre la metodologia di disinfezione dell'acqua è una nuova tecnica che utilizza un sistema che usa acqua ossigenata invece di cloro, con grandi vantaggi sulla qualità dell'acqua e degli scarichi. La USL afferma quindi che la piscina deve essere considerata pubblica e che deve essere obbligatoriamente utilizzata una disinfezione clorata. Ovviamente si tratterebbe di un gravissimo danno, dato che la piscina è già stata realizzata.
Avrei quindi bisogno di informazioni in merito e della normativa da opporre a tale assurda deduzione.
Grazie
non posso che ripetere quanto già affermato:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=40473.0
Sottolineo, ancora una volta, che la locazione non presuppone un esercizio aperto al pubblico, la ASL non può neanche venirne a conoscenza.
La tua abitazione non sarà soggetta ad abilitazione amministrativa, è una casa privata punto e basta. Lo stesso dicasi per la SCIA di piscina.
Se poi ci sarà un'evoluzione normativa vedremo, per adesso, la tua casa resta un'abitazione che concederai in uso a terzi tramite contratto di natura privata (codice civile). Nel contratto potrai declinare anche le responsabilità per l'uso della piscina.
Se poi, nei fatti, l'attività che svolgi si dovesse evolvere in struttura ricettiva senza titolo abilitativo, allora una verbalizzazione anche della polizia municipale porterebbe ad una successione di conseguenze, ivi compresa l'esercizio abusivo di piscina aperta al pubblico, l'evasione iva ecc.