Un pubblico esercizio di somministrazione ( ristorante ) ha aperto nei locali in prossimità, un esercizio di vicinato per venduta prodotti settore alimentare, presentando relativa scia. La camera commercio sostiene che tale segnalazione sua superflua chiedendo al professionista incaricato alla presentazione pratica di rettificare la procedura, eliminando la scia vicinato ! Non ne ho capito sinceramente la motivazione, visto che le due attività sono svolte con due partita iva differenti e come detto, sono attività del tutto distinte. Come posso procedere ?
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Un pubblico esercizio di somministrazione ( ristorante ) ha aperto nei locali in prossimità, un esercizio di vicinato per venduta prodotti settore alimentare, presentando relativa scia. La camera commercio sostiene che tale segnalazione sua superflua chiedendo al professionista incaricato alla presentazione pratica di rettificare la procedura, eliminando la scia vicinato ! Non ne ho capito sinceramente la motivazione, visto che le due attività sono svolte con due partita iva differenti e come detto, sono attività del tutto distinte. Come posso procedere ?
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APPARE ASSURDA la richiesta della CCIAA di ritirare la presentazione della pratica. Se è vero che un esercizio di somministrazione può vendere per asporto i prdootti che somministra, ciò non toglie che per altri prodotti abbia necessità della scia di vicinato. Quindi anche se fosse nello STESSO LOCALE la pratica sarebbe valida e ragionevole.
A maggior ragione se in altro esercizio.
A maggior ragione se altra partita iva.
APPARE un abbaglio .... consigliamo di scrivere alla CCIAA una PEC (e per conoscenza all'interessato):
"[color=red]Il sog. xxxxx ha presentato presso questo ente in data ... prot .... scia di vicinato per apertura a nome dell'azienda xxxxx di esercizio di vicinato del settore alimentare.
Ci giunge notizia che l'interessato sia stato contattato dalla CCIAA (non conosciamo i dettagli) per "ritirare" la scia in quanto ritenuta superflua, essendo il soggetto titolare di altra attività di somministrazione.
Tale suggerimento appare palesemente erroneo.
La scia in commento si riferisce a distinta unità locale intestata a distinto soggetto giuridico (titolare di altra partita iva) ed in ogni caso la scelta dell'interessato, anche se riferita alla medesima unità locale, non sarebbe di per se stesso incongrua.
Ciò premesso vi invitiamo ad approfondire la questione per la quale rimaniamo a disposizione. Distinti saluti[/color]
La cciaa sostiene che l'attività di gastronomia d'asporto non necessiti di scia amministrativa ma di sola scia sanitaria. Chiede di modificare la scia considerandola solo per il commercio di bevande e prodotti confezionati e considerare solo s la scia alimentare per la gastronomia.
Mi correggo, si tratta della Stessa società, quindi stessa p.Iva ma unità locale diversa. Cambia però cucina e attrezzature presso la nuova unità locale.
Quindi, facendo un po' di chiarezza...( credo di essere stato un po' impreciso e superficiale), un titolare di un pubblico esercizio per somministrazione, apre una nuova attività a pochi metri dalla suddetta per la vendita nel settore alimentare ( bibite, prodotti tipici confezionati etc) assimilabile ad esercizio di vicinato, oltre che alla vendita di prodotti di gastronomia preparati e cotti nei locali d la nuova struttura, dotati di cucine. Il tutto è gestito dalla stessa azienda con medesima partita iva. ccia chiede di mantenere la scia per vendita bibite e prodotti alimentari confezionati in quanto la vendita dei prodotti di gastronomia d'asporto preparati sul posto necessitano solo di registrazione sanitaria attività posto primaria .
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Quindi, facendo un po' di chiarezza...( credo di essere stato un po' impreciso e superficiale), un titolare di un pubblico esercizio per somministrazione, apre una nuova attività a pochi metri dalla suddetta per la vendita nel settore alimentare ( bibite, prodotti tipici confezionati etc) assimilabile ad esercizio di vicinato, oltre che alla vendita di prodotti di gastronomia preparati e cotti nei locali d la nuova struttura, dotati di cucine. Il tutto è gestito dalla stessa azienda con medesima partita iva. ccia chiede di mantenere la scia per vendita bibite e prodotti alimentari confezionati in quanto la vendita dei prodotti di gastronomia d'asporto preparati sul posto necessitano solo di registrazione sanitaria attività posto primaria .
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CONFERMO che la gastronomia artigianale NON NECESSITA di alcuna scia amministrativa per vendere i propri prodotti ma solo di notifica sanitaria.
Ciò detto:
1) se il soggetto apre una gastronomia e vende bibite e prodotti confezionati DEVE presentare anche scia di vicinato per tali prodotti
2) anche se non li vende immediatamente NIENTE VIETA al soggetto di presentare comunque scia di vicinato in previsione della vendita di tali prodotti
Ecco perchè appare "singolare" la richiesta di rettifica della CCIAA
Il problema ruota intorno al fatto che l'attività non è costituita come impresa artigianale
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Il problema ruota intorno al fatto che l'attività non è costituita come impresa artigianale
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Niente vieta ad una gastronomia di non essere artigiana, ed A MAGGIOR RAGIONE questa deve presentare scia di vicinato per aprire.
Non è obbligatoria la qualifica artigiana per le gastronomie ...