Posta elettronica: controlli del datore di lavoro solo previa informativa
La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo con una sentenza depositata il 5 settembre 2017 (C. 61496/08) ha ribaltato il giudizio della Camera di Strasburgo e ha condannato la Romania per il mancato rispetto di un giusto equilibrio fra l’interesse del lavoratore al rispetto della propria privacy e quello del lavoro di lavoro a controllare l’uso dei dispositivi aziendali.
http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/rapporto-di-lavoro/quotidiano/2017/09/06/posta-elettronica-controlli-del-datore-di-lavoro-solo-previa-informativa
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/dirittoLavoro/2017-09-06/la-corte-europea-diritti-uomo-riconosce-violazione-privacy-dipendente-monitoraggi-comunicazioni-elettroniche-effettuati-l-esercizio-potere-disciplinare-142313.php
http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/09/05/news/email_dei_dipendenti_la_corte_di_strasburgo_il_controllo_dell_azienda_viola_i_diritti_-174683001/
Un'informativa ripete a pappagallo i soliti principi^ generici arcinoti, perciò cambia sostanzialmente poco, ma a quanto pare in Romania si fa lo stesso delle elezioni bulgare.
Annichilimento della vita sociale c'è soltanto se nel posto di lavoro uno è totalmente isolato, ma non c'è nessuna giustificazione a usare apparecchi dell'ufficio anziché portarsi in tasca uno smartphone personale e riservatissimo.
Viceversa, se c'è un'area personale del lavoratore, il capo non dovrebbe poterci rovesciare tutto quel che vuole, ovviamente non propaganda elettorale o messaggi osceni, ma se contro la volontà del lavoratore neppure messaggi di auguri e simili. E le comunicazioni di servizio non rivolte al singolo individuo andranno nella bacheca elettronica e non all'indirizzo personale.
La dematerializzazione serve a risparmiare carta, non a sbrodolare bit a casaccio