Gent.mo Dott. Chiarelli,
Tizio vorrebbe avviare un'attività di parrucchiere per uomo/donna in un circolo privato, peraltro lo stesso non è ancora in possesso della qualifica professionale per acconciatori.
Al riguardo vorrei rivolgerLe alcuni quesiti:
1. deve inviare apposita Scia al Suap?
2. la qualifica professionale per acconciatori è requisito indispensabile?
3. essendo un circolo, lo stesso deve essere dotato di atto costitutivo, assemblea, presidente, consiglio direttivo, un minimo di 100 soci per l'apertura ecc o può figurare da solo?
4. Una volta aperto, se la tessera viene rilasciata contestualmente alla prestazione quale sanzione amministrativa applico?
5. Se la finalità del circolo privato non è lo scopo di lucro, ma la libera associazione di persone che promuovono insieme un'attività culturale, creativa e di solidarietà, colui che effettua la prestazione di acconciatore potrebbe poi ricavarne un utile dalla singola prestazione? Alla fine il fine è quello anche se loro si nascondono dietro questa idea dei circoli privati per eludere il sistema.
Grazie anticipatamente per il tempo che Lei dedicherà al mio quesito.
1. deve inviare apposita Scia al Suap?
[color=red]Sì, la localizzazione nel circolo è irrilevante ai fini del rispetto della normativa[/color]
2. la qualifica professionale per acconciatori è requisito indispensabile?
[color=red]Certo[/color]
3. essendo un circolo, lo stesso deve essere dotato di atto costitutivo, assemblea, presidente, consiglio direttivo, un minimo di 100 soci per l'apertura ecc o può figurare da solo?
[color=red]Il circolo difficilmente potrà svolgere l'attività in questione a se intestata, utilizzando l'interessato come dipendente/lavoratore.
Comunque sia, se riesce a configurarlo allora sarà il circolo a presentare la scia indicando il soggetto come direttore tecnico. NON esiste un minimo di soci o requisiti dell'atto costitutivo.
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4. Una volta aperto, se la tessera viene rilasciata contestualmente alla prestazione quale sanzione amministrativa applico?
[color=red]Non vi è una sanzione perchè il soggetto ha gli stessi requisiti di un esercizio al pubblico ma tale comportamento potrebbe rilevare per:
1) DESTINAZIONE D'USO (l'attività si configura come professionale e quindi occorre destinazione compatibile)
2) FISCALE: invia a Guardia di Finanza per le relative conseguenze
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5. Se la finalità del circolo privato non è lo scopo di lucro, ma la libera associazione di persone che promuovono insieme un'attività culturale, creativa e di solidarietà, colui che effettua la prestazione di acconciatore potrebbe poi ricavarne un utile dalla singola prestazione? Alla fine il fine è quello anche se loro si nascondono dietro questa idea dei circoli privati per eludere il sistema.
[color=red]Nel dubbio ... FINANZA![/color]