Data: 2017-08-26 14:51:57

Rosticceria/Braceria - Somministrazione Non Assistita E Tassa Rifiuti

Buon pomeriggio ai membri del portale OmniaVis!
Prima di tutto complimenti per il forum, pieno di utilissime informazioni e professionisti preparati.
Avrei un'annosa ed esasperante questione da sottoporvi, riguardo la mia attività aperta da poco (2015).
Sono registrato come impresa alla camera di commercio nella sezione ordinaria, annotata con la qualifica di impresa artigiana. Codice Ateco 56.10.2.
Il punto è che, per il terzo anno consecutivo, il comune (tramite sua azienda partecipata incaricata della riscossione tributi), nel calcolare la TARI, mi colloca nella categoria "Ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie, pub" che è una delle categorie con i coefficenti più alti. Mi ritrovo quindi a pagare una cifra enorme per un'attività che si basa sull'asporto e su 20mq scarsi di negozio dove i clienti possono effettivamente mangiare i miei prodotti. Posso capire la tariffa fissa per coprire il costo del servizio, ma la tariffa variabile non rispecchia assolutamente la quantità di rifiuti che produco (quasi meno di una famiglia di 4/5 persone)!
Ogni anno torno alla carica nei loro uffici, cercando di mostrare le mie ragioni. Io dico loro essere inserito nella categoria più appropriata "Attività artigianali di produzione beni specifici" (anche perchè nel mio negozio preparo e servo prodotti tipici regionali e con un metodo di cottura innovativo), ma loro insistono nell'accorparmi ad una categoria generica come quella dei ristoranti perchè fanno riferimento al codice ateco.
Il mio commercialista è convinto che sono io nel giusto.
E' vero che le categorie utilizzate dai comuni sono parte di una legge transitoria del 1999 fatta per dare modo ai comuni di organizzare un calcolo della tariffa rifiuti sull'effettivo conferimento e non su base presuntiva?
Chi ha ragione in questo caso?
Cosa posso fare per far valere le mie ragioni?
Comunque, nel frattempo, non pago proprio nulla...  8)
Grazie mille a chi risponderà.
Buona serata.

riferimento id:41490

Data: 2017-08-27 07:16:49

Re:Rosticceria/Braceria - Somministrazione Non Assistita E Tassa Rifiuti


Buon pomeriggio ai membri del portale OmniaVis!
Prima di tutto complimenti per il forum, pieno di utilissime informazioni e professionisti preparati.
Avrei un'annosa ed esasperante questione da sottoporvi, riguardo la mia attività aperta da poco (2015).
Sono registrato come impresa alla camera di commercio nella sezione ordinaria, annotata con la qualifica di impresa artigiana. Codice Ateco 56.10.2.
Il punto è che, per il terzo anno consecutivo, il comune (tramite sua azienda partecipata incaricata della riscossione tributi), nel calcolare la TARI, mi colloca nella categoria "Ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie, pub" che è una delle categorie con i coefficenti più alti. Mi ritrovo quindi a pagare una cifra enorme per un'attività che si basa sull'asporto e su 20mq scarsi di negozio dove i clienti possono effettivamente mangiare i miei prodotti. Posso capire la tariffa fissa per coprire il costo del servizio, ma la tariffa variabile non rispecchia assolutamente la quantità di rifiuti che produco (quasi meno di una famiglia di 4/5 persone)!
Ogni anno torno alla carica nei loro uffici, cercando di mostrare le mie ragioni. Io dico loro essere inserito nella categoria più appropriata "Attività artigianali di produzione beni specifici" (anche perchè nel mio negozio servo prodotti tipici regionali e con un metodo di cottura innovativo), ma loro insistono nell'accorparmi ad una categoria generica come quella dei ristoranti perchè fanno riferimento al codice ateco.
Il mio commercialista è convinto che sono io nel giusto.
E' vero che le categorie utilizzate dai comuni sono parte di una legge transitoria del 1999 fatta per dare modo ai comuni di organizzare un calcolo della tariffa rifiuti sull'effettivo conferimento e non su base presuntiva?
Chi ha ragione in questo caso?
Cosa posso fare per far valere le mie ragioni?
Comunque, nel frattempo, non pago proprio nulla...  8)
Grazie mille a chi risponderà.
Buona serata.
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Salve e benvenuto nel FORUM.
La TASSA RIFIUTI deve essere organizzata in modo tale da rispettare, quanto più possibile, il carico che ogni impresa genera sul sistema di produzione dei rifiuti. In questa prospettiva per "Ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie, pub" si intendono di solito le attività COMMERCIALI, non artigianali, con produzione di pasti e presenza in loco per il consumo sul posto.
Nel caso di imprese artigiane di produzione con asporto (ed eventuale somministrazione non assistita) sembra proprio che tale categoria non sia appropriata.

In questi casi CONSIGLIAMO di impugnare gli atti piuttosto che limitarsi a non pagare (altrimenti si sarà costretti, anche se si ha ragione, a pagare penali e interessi).
Quindi suggeriamo di contattare un avvocato amministrativista e valutare l'azione (magari in prima istanza una lettera formale) per contestare anche retroattivamente e poi adire il giudice per veder riconosciute le proprie ragioni (nel caso la Amministrazione non cambi idea).

In bocca al lupo

riferimento id:41490

Data: 2017-08-27 15:12:59

Re:Rosticceria/Braceria - Somministrazione Non Assistita E Tassa Rifiuti


Salve e benvenuto nel FORUM.
La TASSA RIFIUTI deve essere organizzata in modo tale da rispettare, quanto più possibile, il carico che ogni impresa genera sul sistema di produzione dei rifiuti. In questa prospettiva per "Ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie, pub" si intendono di solito le attività COMMERCIALI, non artigianali, con produzione di pasti e presenza in loco per il consumo sul posto.
Nel caso di imprese artigiane di produzione con asporto (ed eventuale somministrazione non assistita) sembra proprio che tale categoria non sia appropriata.

In questi casi CONSIGLIAMO di impugnare gli atti piuttosto che limitarsi a non pagare (altrimenti si sarà costretti, anche se si ha ragione, a pagare penali e interessi).
Quindi suggeriamo di contattare un avvocato amministrativista e valutare l'azione (magari in prima istanza una lettera formale) per contestare anche retroattivamente e poi adire il giudice per veder riconosciute le proprie ragioni (nel caso la Amministrazione non cambi idea).

In bocca al lupo
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Ciao Simone Chiarelli e grazie per il ragguaglio. A detta degli impiegati dell'ufficio Tari, loro non prendono in considerazione se l'attività è commerciale o artigianale (a questo punto penso anche industriale o agricola) ma solo il riferimento del codice ateco. Ma quel codice con cui sono registrato (Ristorazione Senza Somministrazione) escluderebbe già anche solo per logica il fatto che non posso essere un ristorante, appunto perchè non somministro (o non assisto nella somministrazione), non ho servizi igienici per i clienti e la zona dove lavoro la materia prima è anche più grande (in metri quadrati) rispetto alla zona dove accolgo i clienti!
Comunque ho già preso appuntamento per domani con il mio avvocato, illustrerò la situazione insieme a questi elementi sopracitati. Vi terrò aggiornati sul forum, anche per dare supporto a qualcuno che dovesse ricadere in situazioni analoghe.
Grazie.
Saluti.

riferimento id:41490

Data: 2018-02-06 17:46:35

Re:Rosticceria/Braceria - Somministrazione Non Assistita E Tassa Rifiuti

Buonasera, scusate il ritardo... Volevo tenervi aggiornati sulla questione in oggetto, sperando possa essere utile a chiunque si trovasse nella medesima situazione.
Come suggerito nei post precedenti, dopo aver interpellato il mio avvocato, abbiamo agito in questo modo:
Abbiamo prima chiesto all'ufficio riscossione TARI (tramite raccomandata a mano fatta protocollare), il rilascio di copia integrale della "Denuncia per l'applicazione della tassa dei rifiuti solidi urbani per l'anno corrente", depositata l'anno di inizio attività (10/2015). Questo per dimostrare loro, a scanso di equivoci, che avevamo denunciato l'attività come attività artigianale e con il codice ateco relativo alla "Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto" (56.10.2).
Dopo quasi 3 mesi di attesa, non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
L'avvocato, non ricevendo risposta, mi ha mostrato due soluzioni: chiedere all'autorità (non ricordo di precisio chi) di obbligare l'ufficio a farci rilasciare quel documento richiesto, oppure procedere direttamente al pagamento dei 3 anni di TARI, ma con il ricalcolo che noi abbiamo ritenuto giusto, in base ai coefficenti della categoria di "attività artigianali di produzione di beni specifici" e non di "Ristoranti, osterie, trattorie, ecc. ecc.".
L'avvocato mi ha sconsigliato la prima opzione, per non perdere ulteriore tempo. Così abbiamo consegnato una nuova raccomandata fatta protocollare, con la comunicazione appunto del pagamento in base al ricalcolo, a nostro avvviso, corretto. Allegando, naturalmente, la quietanza di versamento.
Da allora sono passati quasi altri 3 mesi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta, esattamente come dopo la prima raccomandata... Il che è un tutto dire...
Rimango quindi in attesa di ulteriori sviluppi, qualora il comune non abbia ingoiato il boccone amaro pur di raggranellare qualche soldo (vista la situazione pietosa del bilancio).
Grazie, a presto. Saluti a tutti.

riferimento id:41490

Data: 2018-02-07 07:54:54

Re:Rosticceria/Braceria - Somministrazione Non Assistita E Tassa Rifiuti


Buonasera, scusate il ritardo... Volevo tenervi aggiornati sulla questione in oggetto, sperando possa essere utile a chiunque si trovasse nella medesima situazione.
Come suggerito nei post precedenti, dopo aver interpellato il mio avvocato, abbiamo agito in questo modo:
Abbiamo prima chiesto all'ufficio riscossione TARI (tramite raccomandata a mano fatta protocollare), il rilascio di copia integrale della "Denuncia per l'applicazione della tassa dei rifiuti solidi urbani per l'anno corrente", depositata l'anno di inizio attività (10/2015). Questo per dimostrare loro, a scanso di equivoci, che avevamo denunciato l'attività come attività artigianale e con il codice ateco relativo alla "Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto" (56.10.2).
Dopo quasi 3 mesi di attesa, non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
L'avvocato, non ricevendo risposta, mi ha mostrato due soluzioni: chiedere all'autorità (non ricordo di precisio chi) di obbligare l'ufficio a farci rilasciare quel documento richiesto, oppure procedere direttamente al pagamento dei 3 anni di TARI, ma con il ricalcolo che noi abbiamo ritenuto giusto, in base ai coefficenti della categoria di "attività artigianali di produzione di beni specifici" e non di "Ristoranti, osterie, trattorie, ecc. ecc.".
L'avvocato mi ha sconsigliato la prima opzione, per non perdere ulteriore tempo. Così abbiamo consegnato una nuova raccomandata fatta protocollare, con la comunicazione appunto del pagamento in base al ricalcolo, a nostro avvviso, corretto. Allegando, naturalmente, la quietanza di versamento.
Da allora sono passati quasi altri 3 mesi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta, esattamente come dopo la prima raccomandata... Il che è un tutto dire...
Rimango quindi in attesa di ulteriori sviluppi, qualora il comune non abbia ingoiato il boccone amaro pur di raggranellare qualche soldo (vista la situazione pietosa del bilancio).
Grazie, a presto. Saluti a tutti.
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Ovviamente tienici aggiornati sullo sviluppo della questione e ... in bocca al lupo

riferimento id:41490
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