Data: 2017-08-21 07:56:51

Somministrazione - guida in stato di ebbrezza e requisiti morali

Buongiorno,
ho letto varie risposte sul vostro sito, anche contrastanti fra loro, quindi Vi pongo nuovamente il quesito.
Mi è pervenuta una scia avvio somministrazione di alimenti e bevande. Abbiamo fatto le verifiche dei requisiti di onorabilità per i membri del consiglio di amministrazione.
Mi è pervenuto l’esito di un casellario per un soggetto che recita:
Anno 2015 Sentenza di applicazione della pena su richiesta della parti (art. 444, 445 CPP) del G.I.P. Tribunale di Firenze irrevocabile nel 2015.
1° reato) Guida in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche Art. 186 comma 2 lettera b  D.L.VO 30/04/1992 N. 285 (Nuovo Codice della Strada) commesso nel 2013
Circostanza: Art. 186 comma 2 sexies D.L.VO 30/04/1992 n. 285 (Nuovo codice della Strada)
Dispositivo: Arresto giorni 14, ammenda 1.400,00 euro e ritenute le diminuenti di rito del patteggiamento sostituita la pena: l’intero arresto, l’intera ammenda con lavoro di pubblica utilità giorni 20.
Pena accessoria Sospensione della patente di guida per mesi 6.

Tale reato risulta ostativo ai sensi del secondo comma dell’art. 71 del D.Lgs. 59/2010 per l’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande?

Grazie.

riferimento id:41436

Data: 2017-08-22 22:00:54

Re:Somministrazione - guida in stato di ebbrezza e requisiti morali


Buongiorno,
ho letto varie risposte sul vostro sito, anche contrastanti fra loro, quindi Vi pongo nuovamente il quesito.
Mi è pervenuta una scia avvio somministrazione di alimenti e bevande. Abbiamo fatto le verifiche dei requisiti di onorabilità per i membri del consiglio di amministrazione.
Mi è pervenuto l’esito di un casellario per un soggetto che recita:
Anno 2015 Sentenza di applicazione della pena su richiesta della parti (art. 444, 445 CPP) del G.I.P. Tribunale di Firenze irrevocabile nel 2015.
1° reato) Guida in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche Art. 186 comma 2 lettera b  D.L.VO 30/04/1992 N. 285 (Nuovo Codice della Strada) commesso nel 2013
Circostanza: Art. 186 comma 2 sexies D.L.VO 30/04/1992 n. 285 (Nuovo codice della Strada)
Dispositivo: Arresto giorni 14, ammenda 1.400,00 euro e ritenute le diminuenti di rito del patteggiamento sostituita la pena: l’intero arresto, l’intera ammenda con lavoro di pubblica utilità giorni 20.
Pena accessoria Sospensione della patente di guida per mesi 6.

Tale reato risulta ostativo ai sensi del secondo comma dell’art. 71 del D.Lgs. 59/2010 per l’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande?

Grazie.
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Il reato in questione è una CONTRAVVENZIONE e non un delitto, quindi non trova applicazione il comma 2 ed il soggetto possiede i requisiti.

**********************

Art. 71. (Requisiti di accesso e di esercizio delle attività commerciali)

1. Non possono esercitare l'attività commerciale dì vendita e di somministrazione:

a) coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione;
b) coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che sia stata applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale;
c) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva per uno dei delitti di cui al libro II, Titolo VIII, capo II del codice penale, ovvero per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
d) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro l'igiene e la sanità pubblica, compresi i delitti di cui al libro II, Titolo VI, capo II del codice penale;
e) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due o più condanne, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività, per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali;
f) coloro che sono sottoposti a una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o nei cui confronti sia stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, ovvero a misure di sicurezza;
[color=red][b]2. Non possono esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma 1, o hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro la moralità pubblica e il buon costume, per delitti commessi in stato di ubriachezza o in stato di intossicazione da stupefacenti; per reati concernenti la prevenzione dell'alcolismo, le sostanze stupefacenti o psicotrope, il gioco d'azzardo, le scommesse clandestine, nonché per reati relativi ad infrazioni alle norme sui giochi.
[/b][/color]
3. Il divieto di esercizio dell'attività, ai sensi del comma 1, lettere b), c), d), e) ed f), e ai sensi del comma 2, permane per la durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena è stata scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro modo, il termine di cinque anni decorre dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza, salvo riabilitazione.

4. Il divieto di esercizio dell'attività non si applica qualora, con sentenza passata in giudicato sia stata concessa la sospensione condizionale della pena sempre che non intervengano circostanze idonee a incidere sulla revoca della sospensione.

5. In caso di società, associazioni od organismi collettivi i requisiti morali di cui ai commi 1 e 2 devono essere posseduti dal legale rappresentante, da altra persona preposta all'attività commerciale e da tutti i soggetti individuati dall'articolo 2, comma 3, del d.P.R. 3 giugno 1998, n. 252. In caso di impresa individuale i requisiti di cui ai commi 1 e 2 devono essere posseduti dal titolare e dall'eventuale altra persona preposta all'attività commerciale.

6. L'esercizio, in qualsiasi forma e limitatamente all'alimentazione umana, di un'attività di commercio al dettaglio relativa al settore merceologico alimentare o di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande è consentito a chi è in possesso di uno dei seguenti requisiti professionali:

a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano;
b) avere, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, esercitato in proprio attività d'impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o avere prestato la propria opera, presso tali imprese, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale;
c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.

6-bis. Sia per le imprese individuali che in caso di società, associazioni od organismi collettivi, i requisiti professionali di cui al comma 6 devono essere posseduti dal titolare o rappresentante legale, ovvero, in alternativa, dall'eventuale persona preposta all'attività commerciale.

7. Sono abrogati i commi 2, 4 e 5 e 6 dell'articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e l'articolo 2 della legge 25 agosto 1991, n. 287.

riferimento id:41436
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