Buongiorno e complimenti anzitutto per l'ottimo servizio che offrite.
Mi trovo in questa situazione: viene presentata SCIA di subingresso in attività di somministrazione di alimenti e bevande, la ditta subentrante era ignara che nei confronti della cedente vi era aperto un avvio del procedimento per la sospensione dell'attività di somminisistrazione per mancanza dei requisiti igienico sanitari, in particolare per l' asserita mancanza dell'autorizzazione allo scarico. La ditta cedente presenta memoria difensiva e prima della conclusione del procedimento cede l'azienda. La ditta cessionaria presenta scia per subingresso e le viene notificato provvedimento di sospensione dell'attività e concesso un termine di trenta giorni per integrare l'autorizzazione allo scarico. La cessionaria non riesce ad ottenere una nuova autorizzazione allo scarico nel termine concesso motivo per cui il comune notifica la rimozione degli effetti della scia.
Ho qui voluto semplificare il più possibile, in realtà c'è un autorizzazione allo scarico ottenuta per silenzio assenso e la ditta cedente ha presentato memoria difensiva (non considerata ai fini dell'adozione del provvedimento finale poiché trasmessa da PEC a posta ordinaria).
Il mio dubbio è su ciò che consegue alla rimozione degli effetti della SCIA di subingresso, a mio avviso ciò determina la non conclusione del procedimento amministrativo e di fatto il titolo autorizzatorio ritorna in capo alla ditta cedente, la quale eventualmente può ancora decidere di sospendere l'attività in attesa di regolarizzare la posizione. Mi spiego meglio: la rimozione degli effetti della SCIA per subingresso determina la perdita dell'autorizzazione o viene meno il solo subingresso?
Grazie
Aggiungo che l'atto di cessione d'azienda prevede che il contratto si intenderà risolto di diritto nel caso in cui per cause non dipendenti dalla volontà delle parti la cessionaria non subentri nelle autorizzazioni amministrative.
riferimento id:41365Ciao e benvenuto .... come avrai visto in questo forum siamo poco formali e molto diretti.
Per punti:
1) a nostro avviso avete SBAGLIATO a dichiarare inefficace la scia per la mancanza dell'autorizzazione allo scarico. Tale elemento non è rilevante in merito alla scia "commerciale" di somministrazione ed attiene soltanto all'utilizzabilità dei reflui
2) inoltre non dovete valutare gli aspetti CONTRATTUALI fra le parti. La dichiarazione di inefficacia della scia, anche se andarte avanti, non comporta la "reintestazione" al dante causa del titolo ... SE, in base al loro contratto, l'avente causa ha titolo a recedere allora ben può farlo ed il dante causa può presentare nuova scia di subingresso ... ma sono scelte loro
QUINDI VI CONSIGLIO:
a) consigliate all'avente causa di presentare memorie nelle quali ritiene ancora valida la scia
b) il soggetto risulta titolato anche se non potrà scaricare (potrà lavorare, eventualmente farsi prelevare gli scarichi con autobotte o non aprire l'acqua .... o addirittura continuare a scaricare in violazione delle norme ... ma dal punto di vista amministrativo è ok
c) inviate una nota a Polizia locale e ARPA e gestore delle procedure sugli scarichi se diverso del tenore "In allegato alla presente le memorie del subentrante. Si conferma che sotto il profilo amministrativo lo stesso ha titolo ad esercitare anche in assenza di autorizzazione allo scarico fermi gli obblighi normativi in materia e le conseguenti sanzioni. Si trasmette per quanto di competenza" ....
Purtroppo io sono chi ha trasmesso la scia non chi l'ha rigettata.
Al momento ho presentato istanza in autotutela chiedendo la revoca del provvedimento e la concessione di 120 gg per ottenere l'autorizzazione agli scarichi, qualora non venisse accolta non potremmo fare altro che ricorso al TAR. Purtroppo l'esercizio è ubicato in centro storico dove non sono ammesse nuove aperture.
Il Comune sostiene che per poter esercitare l'attività l'immobile deve essere in regola con la normativa urbanistica/edilizia e l'autorizzazione agli scarichi è parte integrante di questi, mi sembra però che voi siate di diverso avviso...
Purtroppo io sono chi ha trasmesso la scia non chi l'ha rigettata.
Al momento ho presentato istanza in autotutela chiedendo la revoca del provvedimento e la concessione di 120 gg per ottenere l'autorizzazione agli scarichi, qualora non venisse accolta non potremmo fare altro che ricorso al TAR. Purtroppo l'esercizio è ubicato in centro storico dove non sono ammesse nuove aperture.
Il Comune sostiene che per poter esercitare l'attività l'immobile deve essere in regola con la normativa urbanistica/edilizia e l'autorizzazione agli scarichi è parte integrante di questi, mi sembra però che voi siate di diverso avviso...
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Quanto al decorso del termine per l'impugnativa al TAR ho seri dubbi che decorra dalla vostra richiesta di autotutela.
A meno che il Comune non faccia AUTOGOAL e adotti atto non meramente confermativo ... voi avete 60 giorni per impugnare l'originaria comunicazione ... e la richiesta di autotutela non sposta i termini .... MA SICURAMENTE AVETE CONSULTATO un avvocato che saprà assistervi al meglio!