Data: 2017-07-22 09:22:11

Attribuzione specifiche responsabilità a parente

Buongiorno,
il titolare di P.O. vorrebbe assegnare un'indennità per specifiche responsabilità a un suo collaboratore... che però è anche suo cugino.

C'è incompatibilità se firmasse il decreto di nomina a favore del cugino?

Grazie

riferimento id:41126

Data: 2017-07-23 04:36:18

Re:Attribuzione specifiche responsabilità a parente


Buongiorno,
il titolare di P.O. vorrebbe assegnare un'indennità per specifiche responsabilità a un suo collaboratore... che però è anche suo cugino.

C'è incompatibilità se firmasse il decreto di nomina a favore del cugino?

Grazie
[/quote]

Per il codice disciplinare l'incompatibilità ed il conseguente obbligo di astensione scatta in 3 casi:
1) parenti entro il secondo grado (i cugini sono parenti di terzo grado, quindi non vi rientrano https://it.wikipedia.org/wiki/Cugino)
2) soggetti con cui si ha frequenza abituale (se il cugino è parente ma non è in stretti rapporti non si verifica questa condizione)
3) in  ogni  altro  caso  in  cui esistano gravi ragioni  di  convenienza

Questo ultimo caso va valutato nello specifico. In una piccola comunità è difficile non avere rapporti con propri parenti di vario grado ... se siamo in un Comune con queste caratteristiche ... potrebbe anche non esservi incompatibilità.
Ciò detto occorre ricordare che nel caso di specie NON siamo in presenza dell'adozione di un atto "vincolato" o comunque conseguente ad un obbligo di legge, ma ad una scelta di "premiazione" di un soggetto voluta dall'Amministrazione (anche se eventualmente sollecitata dal richiedente) .... SUGGERIREI di evitare l'adozione dell'atto da parte del cugino o quantomeno di RICHIEDERE l'astensione e poi sarà il dirigente superiore a accettarla o rifiutarla. Se l'astensione è rifiutata il cugino potrà tranquillamente procedere all'adozione dell'atto.

**************************

[color=red][b]DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 62
[/b][/color]Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. (13G00104) (GU n.129 del 4-6-2013 )
Art. 6


              Comunicazione degli interessi finanziari
                      e conflitti d'interesse

  1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da  leggi  o
regolamenti, il dipendente, all'atto  dell'assegnazione  all'ufficio,
informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti  i  rapporti,
diretti o  indiretti,  di  collaborazione  con  soggetti  privati  in
qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia  o  abbia  avuto  negli
ultimi tre anni, precisando:
    a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il  secondo
grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti  finanziari
con  il  soggetto  con  cui  ha  avuto  i  predetti  rapporti  di
collaborazione;
    b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con  soggetti
che abbiano interessi in attivita' o decisioni inerenti  all'ufficio,
limitatamente alle pratiche a lui affidate.
  2. Il dipendente si  astiene  dal  prendere  decisioni  o  svolgere
attivita' inerenti alle sue  mansioni  in  situazioni  di  conflitto,
anche potenziale, di interessi con interessi personali, del  coniuge,
di conviventi, di parenti, di  affini  entro  il  secondo  grado.  Il
conflitto puo' riguardare interessi di qualsiasi  natura,  anche  non
patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare
pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
                              Art. 7


                        Obbligo di astensione

  1.  Il  dipendente  si  astiene  dal  partecipare  all'adozione  di
decisioni o ad attivita' che possano  coinvolgere  interessi  propri,
ovvero di suoi [b]parenti, affini entro il secondo grado[/b], del coniuge  o
di conviventi, oppure di[b] persone  con  le  quali  abbia  rapporti  di
frequentazione abituale[/b], ovvero, di soggetti  od  organizzazioni  con
cui egli o il coniuge abbia  causa  pendente  o  grave  inimicizia  o
rapporti di credito o debito significativi,  ovvero  di  soggetti  od
organizzazioni di cui sia tutore,  curatore,  procuratore  o  agente,
ovvero  di  enti,  associazioni  anche  non  riconosciute,  comitati,
societa' o  stabilimenti  di  cui  sia  amministratore  o  gerente  o
dirigente. [b]Il dipendente  si  astiene  in  ogni  altro  caso  in  cui
esistano gravi ragioni  di  convenienza.[/b]  Sull'astensione  decide  il
responsabile dell'ufficio di appartenenza.

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