Come sapete la celebrazione del matrimonio civile può avvenire anche in un edificio che stabilmente sia nella disponibilità dell’amministrazione comunale per lo svolgimento di servizi, propri o di delega statale, che abbiano carattere di continuità e di esclusività. La destinazione alla celebrazione di matrimoni deve essere disposta con provvedimento amministrativo (del sindaco, nell’ipotesi di locale compreso nella casa comunale, e quindi facente parte della struttura, o con delibera della giunta, se trattasi di ufficio separato da istituire) nel quale viene disposto lo svolgimento di quel servizio con carattere di continuità ed sclusività.
Bene, due cittadini residenti nel mio comune hanno chiesto direttamente al sindaco (senza previamente consultare gli uffici) di poter espletare le formalità preliminari del matrimonio (le pubblicazioni o, impropriamente, "prima promessa") presso un sito di proprietà comunale (separato rispetto alla casa comunale) istituito con deliberazione della giunta comunale e nel quale si possono celebrare i matrimoni civili. Naturalmente questa formalità burocratica (ripeto: le pubblicazioni o, "prima promessa") assurge in questi casi e principalmente nella mente di chi la richiede, a vera e propria cerimonia che sarà celebrata alle 20 di sera (abbondantemente oltre l'apertura degli uffici comunali) con invitati, pasticcini, champagne, abiti lunghi, tacchi a spillo ecc., ecc. Il Sindaco, altrettanto naturalmente e anch'egli senzia previamente consultare gli uffici, ha detto: SI!
L'ufficiale di stato civile ha fatto presente al Sindaco che si tratta di formalità preliminari (burocratiche) del matrimonio che si svolgono all'interno dell'Ufficio e in orario d'ufficio. La risposta è stata, come spesso accade, la legge lo vieta?
E' inutile parlare ad un Sindaco di Principio di tipicità e nominatività degli atti ammninistrativi e di divieto di ricorso a poteri impliciti.
Cosa ne pensate?
Le questioni sono essenzialmente 3:
[color=red][b]1) LUOGO DELLE PUBBLICAZIONI:[/b][/color] Le pubblicazioni di matrimonio devono essere esposte all'Albo delle pubblicazioni per otto giorni interi consecutivi e restare depositate per tre giorni. Il luogo indicato assolve a tale obbligo? un conto è il luogo di celebrazione (che può essere anche edificio diverso dalla sede comunale avente le caratteristiche indicate), altro è l'albo pretorio presso cui vanno pubblicate le pubblicazioni. Poichè l'albo pretorio è online ... il luogo di ulteriore eventuale affissione delle pubblicazioni è irrilevante. Sotto questo profilo non vi sono ostacoli
[color=red][b]2) CERIMONIA DI PRIMA PROMESSA:[/b][/color] Tale cerimonia "non ha valore giuridico" in sè e come tale può anche svolgersi nel luogo indicato, fuori dall'orario d'ufficio ed in assenza del personale amministrativo. Poichè si usano ambienti comunali vi sono costi diretti ed indiretti e l'unico profilo è l'eventuale assenza di un regolamento sull'utilizzo delle sale. Ma è profilo secondario che non penso qui interessi al momento
[color=red][b]3) ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI:[/b][/color] Questo è l'elemento critico. Il Sindaco non può pretendere che il personale svolga le funzioni amministrative fuori dalla propria sede e fuori dall'orario di servizio per ragioni voluttuarie (quindi non legate ad esigenze eccezionali come un alluvione, terremoto ecc....). In questo caso IN MANCANZA DI UN REGOLAMENTO i dipendenti devono rifiutarsi di svolgere le relative funzioni (ed anche di partecipare alla cerimonia in orario di servizio, salvo il personale che si occupi della sicurezza) pretendendo che i nubendi si presentino prima o dopo in ufficio per le VERE FORMALITA'.
Di fatto, dunque, avremo una cerimonia FITTIZIA, dove fanno finta di firmare dei fogli che non hanno valore giuridico .... condito da pasticcini e spumante .... come detto questo non crea problemi (se non per le eventuali spese che dovrebbero andare a carico degli sposi in base a regolamento) .... la parte amministrativa va fatta secondo le procedure ordinarie!