Web tax: il rischio di un pasticcio all'italiana
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Sarebbe preferibile affrontare il problema con una soluzione internazionale
[b]Per le imprese "over-the-top" e per tutte le piattaforme di servizi basati sull'utilizzo della rete, è sempre più popolare tra le forze politiche, gli interessi organizzati e l'opinione pubblica, la richiesta di una "web tax" che, secondo i proponenti, dovrebbe compensare il ridotto carico fiscale sostenuto da queste imprese grazie alla dematerializzazione della loro sede.[/b]
Nel paper «Web tax: solo una soluzione internazionale può evitare un pasticcio all'italiana» (PDF), Piercamillo Falasca e Francesco Del Prato ripercorrono i motivi, i luoghi comuni, i rischi e le proposte di una tassazione ad hoc dell'economia digitale, fino all'emendamento Boccia contenuto nella cd. manovrina correttiva.
L'emendamento, dagli effetti a prima vista molto limitati, mostra due debolezze di fondo: mantiene l'arbitrarietà dell'Agenzia delle Entrate e ha un approccio pregiudizialmente punitivo verso le multinazionali.
[b]«In un'industria tanto 'acerba', caratterizzata da un tasso di innovazione tecnologica altissimo e una concorrenza serata ed estremamente fluida - sostengono gli autori - scelte di policy avventate, parziali o adottate in maniera unilaterale da alcuni paesi rischiano di avere conseguenze gravi e durature in termini di influenza nelle scelte d'investimento delle imprese. Un rischio, questo, che non riguarda solo le grandi multinazionali, ma che può avere ricadute a cascata - per i suoi effetti sul mercato - anche sulle imprese più piccole in rapida fase di crescita e sviluppo.»[/b]
Il paper "Web tax: solo una soluzione internazionale può evitare un pasticcio all'italiana" di Piercamillo Falasca e Francesco Del Prato è liberamente disponibile qui
http://www.brunoleonimedia.it/public/Focus/IBL_Focus_278-Falasca-Del_Prato.pdf