Il titolare di un esercizio di somministrazione ha scelto come insegna del locale una denominazione da lui ritenuta simpatica (è lombardo) ma che da noi in Toscana è assimilabile ad un'imprecazione.
All'amministrazione comunale, proprio perchè nel parlare comune tale denominazione viene utilizzata spesso e la maggior parte delle volte al posto di una bestemmia, non piace e vorrebbe fargliela cambiare.
E' possibile intervenire in tal senso? In base a quale normativa?
Pensavo ad un appiglio nel Tullps, data la vetustà dello stesso, ma non sono riuscita a trovare niente.
Il titolare di un esercizio di somministrazione ha scelto come insegna del locale una denominazione da lui ritenuta simpatica (è lombardo) ma che da noi in Toscana è assimilabile ad un'imprecazione.
All'amministrazione comunale, proprio perchè nel parlare comune tale denominazione viene utilizzata spesso e la maggior parte delle volte al posto di una bestemmia, non piace e vorrebbe fargliela cambiare.
E' possibile intervenire in tal senso? In base a quale normativa?
Pensavo ad un appiglio nel Tullps, data la vetustà dello stesso, ma non sono riuscita a trovare niente.
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SOLO SE avete un regolamento sulla pubblicità che prevede espressamente una valutazione di merito ... allora potreste intervenire (anche se occorre che vi siano ragioni forti e serie).
Altrimenti non è possibile sindacare il contenuto pubblicitario, anche se eventualmente offensivo. Saranno semmai eventuali cittadini a chiedere al giudice civile un provvedimento.