Buongiorno,
vi scrivo per ciò che riguarda una escape room da aprirsi in quel di Milano. E' stato accertata la libertà di apertura dell'attività senza particolari autorizzazioni perché non espressamente normata e non realmente inquadrabile come pubblico trattenimento (come detto qui). Il quesito che pongo, però riguarda i rapporti aeroilluminanti: dal momento che la proprietà svolge dei lavori in cartongesso su un open space per suddividere le stanze, mi chiede come può rispettare tali rapporti se non attraverso sistema di aerazione che però avrebbe un costo esorbitante, se deve essere inserito in ogni singola stanza che si va a ricreare. Voi cosa ne pensate? Senza contare il fatto che ogni giocatore, quando raggiunge l'attività, firma una liberatoria in cui acconsente di essere inserito all'interno di stanze anche piccole e anguste e/o buie. Come operereste voi?
Per esperienza, so benissimo che il 90% delle escape room presenti a Milano e in provincia, non hanno sistemi di aerazione e - anzi - alcune si trovano in luoghi che molto probabilmente sono al limite della permanenza di persone.
Buongiorno,
vi scrivo per ciò che riguarda una escape room da aprirsi in quel di Milano. E' stato accertata la libertà di apertura dell'attività senza particolari autorizzazioni perché non espressamente normata e non realmente inquadrabile come pubblico trattenimento (come detto qui). Il quesito che pongo, però riguarda i rapporti aeroilluminanti: dal momento che la proprietà svolge dei lavori in cartongesso su un open space per suddividere le stanze, mi chiede come può rispettare tali rapporti se non attraverso sistema di aerazione che però avrebbe un costo esorbitante, se deve essere inserito in ogni singola stanza che si va a ricreare. Voi cosa ne pensate? Senza contare il fatto che ogni giocatore, quando raggiunge l'attività, firma una liberatoria in cui acconsente di essere inserito all'interno di stanze anche piccole e anguste e/o buie. Come operereste voi?
Per esperienza, so benissimo che il 90% delle escape room presenti a Milano e in provincia, non hanno sistemi di aerazione e - anzi - alcune si trovano in luoghi che molto probabilmente sono al limite della permanenza di persone.
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I rapporti aeroilluminanti si riferiscono ad ambienti permanentemente o stabilmente destinati ad attività in cui è prevista la presenza prolungata di persone (abitazioni, negozi ecc...)
La realizzazione di opere precarie, anche se in muratura, finalizzata alla realizzazione di ambienti specifici per la ESCAPE ROOM non ricade senz'altro in tale disciplina. resta inteso che al momento in cui l'attività cessa le opere dovranno essere rimosse.
Per questo l'eventuale scia (o CILA) edilizia volta alla realizzazione delle opere dovrebbe indicare chiaramente l'utilizzo esclusivo per tale attività.
quanto agli utilizzatori la sottoscrizione della liberatoria assolve ad eventuali problemi in termini di responsabilità ecc... Ovviamente dovranno essere adottate misure di controllo/sicurezza (videocamere, pulsanti di emergenza ecc...) che consentano a chiunque di allontanarsi dal percorso in caso di problemi, panico ecc...
APPRENDIAMO con piacere che Milano ha adottato la linea della LIBERTA' DI ESERCIZIO per queste attività (molti Comuni, sulla base purtroppo di pareri secondo noi troppo frettolosi e generici, danno problemi di insediamento).
Questo è quello che ci sembra pratica comune al momento, anche perché dal Comune ci hanno informato di aver chiesto, tramite la Commissione di Vigilanza, al Ministero dell'Interno sulla possibile assoggettabilità di queste attività alla disciplina sui locali di pubblico spettacolo. Ad oggi non risulta pervenuta ancora risposta e quindi valgono norme generali (che permettono ai proprietari di evitare richieste stringenti, non ragionevoli per il tipo di business).
Grazie comunque del parere. Nei comuni "scomodi" come avete operato? Ho trovato su internet alcune richieste di autorizzazione, ma non so proprio su quale ordinamento e quali normative inserire l'attività in quei casi. Un profano potrebbe avvicinarla ad una ludoteca, ma l'evoluzione del gioco e soprattutto il numero di persone che visitano l'immobile sono proprio differenti.
Questo è quello che ci sembra pratica comune al momento, anche perché dal Comune ci hanno informato di aver chiesto, tramite la Commissione di Vigilanza, al Ministero dell'Interno sulla possibile assoggettabilità di queste attività alla disciplina sui locali di pubblico spettacolo. Ad oggi non risulta pervenuta ancora risposta e quindi valgono norme generali (che permettono ai proprietari di evitare richieste stringenti, non ragionevoli per il tipo di business).
Grazie comunque del parere. Nei comuni "scomodi" come avete operato? Ho trovato su internet alcune richieste di autorizzazione, ma non so proprio su quale ordinamento e quali normative inserire l'attività in quei casi. Un profano potrebbe avvicinarla ad una ludoteca, ma l'evoluzione del gioco e soprattutto il numero di persone che visitano l'immobile sono proprio differenti.
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La nostra azienda ha fornito consulenza ad alcuni soggetti che intendevano aprire questa attività in Comuni "ostili", cioè convinti (sicuramente in buona fede) della applicabilità delle norme tulps (quindi rendendo di fatto impossibile l'apertura di attività che, invece, presuppongono accorgimenti tecnici incompatibili). Con un parere dettagliato abbiamo superato questo ostacolo ... purtroppo "a spese" dell'interessato che è dovuto ricorrere ad una consulenza specifica .....
Buongiorno,
mio figlio vorrebbe aprire una escape room e mi sto ponendo dei quesiti specifici.
Essendo una "attività libera" e quindi non normata c'è necessità del parere igienico-sanitario e quindi il rispetto di areazione/illuminazione?
Grazie mille
A presto
Il fatto che sia attività libera NON SIGNIFICA che non debba rispettare le norme di settore.
Il locale dovrà rispettare le norme igienico-sanitarie, edilizie e di destinazione d’uso previste dal PGT vigente.
ATS in Lombardia non rilascia pareri preventivi.
Inoltre dovrà essere garantita la sicurezza dei partecipanti (prevenzione incendi, ...).