Buona sera,
mi è stato chiesto se era possibile, all'interno di un pubblico esercizio per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, vendere del vino non sfuso (in grandi quantità), ad un altro ristorante (tipo conto vendita). Dovrà attivare una scia commerciale?
Grazie.
Luciano.
Buona sera,
mi è stato chiesto se era possibile, all'interno di un pubblico esercizio per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, vendere del vino non sfuso (in grandi quantità), ad un altro ristorante (tipo conto vendita). Dovrà attivare una scia commerciale?
Grazie.
Luciano.
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Quello descritto è commercio all'INGROSSO ed in linea di principio non vi sono ostacoli per effettuarlo anche in un esercizio di somministrazione (essendo chiaramente attività accessoria occasionale).
Serve solo la variazione della notifica sanitaria.
La LR dispone che gli esercizi di somm.ne[i] hanno facoltà di vendere per asporto i prodotti che somministrano, senza necessità di ulteriori titoli abilitativi.[/i]
La LR non detta distinzioni fra dettaglio o ingrosso. In ogni caso, la vendita all'ingrosso non ha procedure abilitative comunali (almeno per adesso, poi vediamo la regione come attuale la tabella del d.lgs. n. 222/2016). Tutt'al più potrebbe essere il caso di fare una notifica sanitaria se l'attività comporta una variazione significativa rispetto a quanto già esercitato.
vedi anche qua:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=6969.msg14002#msg14002
P.s. Simone mi ha preceduto di un secondo... :-)