Data: 2017-04-03 08:58:42

Adempimenti per affitto/utilizzo gonfiabili

Buongiorno,

Una società affitta a privati i locali per organizzazione di feste private, fornendo come  servizio collaterale il catering; entrambe queste voci (affitto e catering) compaiono nella fatturazione.

All’interno dei locali sono posizionati alcuni gonfiabili che però non vengono affittati ma sono usati liberamente dagli invitati, pertanto, riguardo ad essi, la società non svolge alcuna attività di pubblico spettacolo avente rilevanza imprenditoriale.

Gli interessati ci chiedono:

1) se  per l’utilizzo dei gonfiabili in questi termini occorra la registrazione ai sensi del DM 18/05/2007 (con eventuale richiesta di volturazione) e la tenuta del log book, o sia sufficiente il collaudo annuale delle strutture e la polizza assicurativa di cui sono muniti.

2) se in caso di affitto dei gonfiabili a privati siano previsti i suddetti adempimenti.

Nell’allegato alla circolare del Ministero dell’Interno  prot. 4958/4109/29 del 15/10/2010 (parte II paragrafo 4) che riguarda le attività installate su area privata, viene fatta la seguente precisazione:
“la registrazione delle attrazioni in questione e la licenza non sono previste solo nel caso di utilizzo delle attrazioni in forma privata o all’interno di attività non svolte in ambito imprenditoriale (per esempio all’interno di circoli privati accessibili ai soli soci) ferma restando, per entrambi i casi, la responsabilità diretta dell’organizzatore sulla sicurezza delle attrezzature e/o attrazioni messe a disposizione di terzi”.

Le attività svolte dalla  società sopra descritte ai punti 1) e 2) rientrano nel caso previsto dalla circolare ministeriale e quindi non hanno bisogno di ulteriori titoli?

Grazie

Virna Seravalle

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Data: 2017-04-03 17:44:29

Re:Adempimenti per affitto/utilizzo gonfiabili

La questione non è semplice, hai portato un caso limite che , a seconda dei particolari, potrebbe portare a interpretazioni diverse.

E’ vero che la mera locazione temporanea di un fabbricato affinché Tizio organizzi  al suo interno una festa privata non prevede adempimenti ma è vero anche che se il locatore inizia a erogare i servizi tipici del pubblico servizio, ci sarà un punto in cui quel fabbricato diventa, suo malgrado, un pubblico esercizio di fatto e, quindi, necessitante delle relative abilitazioni.

La situazione che descrivi potrebbe rappresentare un “nulla” amministrativo; un’agenzia di affari; un vero e proprio locale aperto al pubblico.

Nella realtà spesso accade che Tizio inizi locare una sala, poi aggiunga il servizio ristorazione, poi inizi a fare pubblicità specifica. In estrema sintesi, alla fine diventa un ristorante che opera nella modalità della “previa prenotazione”.
Allo steso modo posso dirti che la messa a disposizione di un luogo privato, previo pagamento di un prezzo, comprensivo di strumenti e servizi finalizzati al trattenimento in un modo e in una misura rilevanti può configurarsi come esercizio aperto al pubblico.

Nel tuo caso sono d’accordo con il tuo ragionamento. Finché non viene rilevato (tramite osservazione degli indizi oggettivi) un esercizio imprenditoriale aperto al pubblico, direi che si tratta della messa a disposizione di un fabbricato con all’interno una serie di beni  come tavoli, sedie, impianto stereo, divani e “gonfiabili” che esulano dall’applicabilità delle procedure abilitative amministrative.

La registrazione è necessaria prima della [b]messa in esercizio[/b], nel tuo caso, quindi, non ci sarebbe una “messa in esercizio”.
Fossi il locatore mi preoccuperei, almeno, di utilizzare attrazioni realizzate secondo le norme UNI, con libretto ecc. In pratica aventi i requisiti necessari per la registrazione, inoltre effettuerei un verbale di collaudo a firma di un tecnco. Altrimenti sarebbe come se il soggetto fornisse il fabbricato con l’impianto elettrico senza dichiarazione di conformità

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