In ordine all'oggetto, si rappresenta la seguente situazione:
Nel nostro Ente si determinano sovente equivoci e dubbi interpretativi in merito alle istanze connesse ad edilizia produttiva. Orbene le difficoltà attengono all'ambito delle rispettive attività e competenze, in quanto non si comprende quale sia il corretto ed adeguato modus operandi...
L'Ufficio SUAP riceve le istanze degli utenti ma, in concreto, come dovrebbero essere "gestite"? Non sono presenti all'interno dell'ufficio professionalità "tecniche" per cui non si è a conoscenza del tipo di attivita' istruttoria da porre in atto....quali i passi da fare? Si deve provvedere subito alla trasmissione delle pratiche con richiesta di porre in atto gli adempimenti di competenza, ossia pareri, nulla osta, commissioni...autorizzazioni...?E se ci viene eccepito che i provvedimenti autorizzatori...nonche' i permessi a costruire etc....sono di competenza del SUAP ai sensi del DPR 160/2010 -e l'intero faldone ci viene re-inoltrato-, come obiettare?E' possibile premere per una riorganizzazione degli uffici ed un efficace supporto operativo, che consenta di inserire un tecnico-geometra all'interno del SUAP? O almeno richiedere al Dirigente Urbanistica una Relazione esplicativa dei passaggi procedurali, ed un intervento diretto in ordine agli atti di loro esclusiva competenza, onde evitare che il fascicolo subisca il "giro" degli uffici?
Si chiede di voler fornire riscontro ai quesiti, con il supporto di normativa, sentenze ed eventualmente approfondimenti dottrinali...
Si ringrazia per la collaborazione
In ordine all'oggetto, si rappresenta la seguente situazione:
Nel nostro Ente si determinano sovente equivoci e dubbi interpretativi in merito alle istanze connesse ad edilizia produttiva. Orbene le difficoltà attengono all'ambito delle rispettive attività e competenze, in quanto non si comprende quale sia il corretto ed adeguato modus operandi...
L'Ufficio SUAP riceve le istanze degli utenti ma, in concreto, come dovrebbero essere "gestite"? Non sono presenti all'interno dell'ufficio professionalità "tecniche" per cui non si è a conoscenza del tipo di attivita' istruttoria da porre in atto....quali i passi da fare? Si deve provvedere subito alla trasmissione delle pratiche con richiesta di porre in atto gli adempimenti di competenza, ossia pareri, nulla osta, commissioni...autorizzazioni...?E se ci viene eccepito che i provvedimenti autorizzatori...nonche' i permessi a costruire etc....sono di competenza del SUAP ai sensi del DPR 160/2010 -e l'intero faldone ci viene re-inoltrato-, come obiettare?E' possibile premere per una riorganizzazione degli uffici ed un efficace supporto operativo, che consenta di inserire un tecnico-geometra all'interno del SUAP? O almeno richiedere al Dirigente Urbanistica una Relazione esplicativa dei passaggi procedurali, ed un intervento diretto in ordine agli atti di loro esclusiva competenza, onde evitare che il fascicolo subisca il "giro" degli uffici?
Si chiede di voler fornire riscontro ai quesiti, con il supporto di normativa, sentenze ed eventualmente approfondimenti dottrinali...
Si ringrazia per la collaborazione
[/quote]
1) Il SUAP non ha ordinariamente competenze istruttorie, ha un ruolo di "coordinatore" di procedimenti di terzi
2) quindi, salvo che non sia previsto diversamente, la sua attività è di VERIFICA FORMALE (tecnologica e documentale)
3) l'istruttoria sostanziale spetta ai singoli uffici (per le pratiche edilizie all'ufficio tecnico)
4) SUGGERIAMO di non chiedere un tecnico interno per l'istruttoria in quanto tale soluzione implicherebbe un trasferimento di competenze sostanziali (ma a questo punto che ci sta a fare l'ufficio tecnico?) ... il SUAP è prevalentemente amministrativo, in alcuni casi potrà conoscere un po' di più le procedure ... in altri ne sarà all'oscuro (pensiamo all'istruttoria AUA)
5) mettere nero su bianco con riferimento al DPR 160/2010 (volendo anche al dlgs 126/2016 e 222/2016 e alle modifiche alla 241 che chiaramente distinguono il ricevente la scia dall'istruttore)
Concordo assolutamente con Simone. In Sardegna abbiamo delle direttive regionali chiarissime sul punto, ma ti segnalo la sempre attuale sentenza della corte costituzionale n. 376 del 23 Luglio 2002, di cui ti riporto uno stralcio che chiarisce come nel procedimento unico l'assetto delle competenze non sia in alcun modo mutato: "Quello che la legge configura è una sorta di "procedimento di procedimenti", cioè un iter procedimentale unico in cui confluiscono e si coordinano gli atti e gli adempimenti, facenti capo a diverse competenze, richiesti dalle norme in vigore perché l’insediamento produttivo possa legittimamente essere realizzato. In questo senso, quelli che erano, in precedenza, autonomi provvedimenti, ciascuno dei quali veniva adottato sulla base di un procedimento a sé stante, diventano "atti istruttori" al fine dell’adozione dell’unico provvedimento conclusivo, titolo per la realizzazione dell’intervento richiesto (cfr. art. 4, comma 1, del d.P.R. n. 447 del 1998, come modificato dall’art. 1 del d.P.R. n. 440 del 2000). Ciò non significa però che vengano meno le distinte competenze e le distinte responsabilità delle amministrazioni deputate alla cura degli interessi pubblici coinvolti"
riferimento id:39100