buon giorno,
l'art. 55 della LR 86/2016 dispone l'obbligo per gli affittacamere esistenti alla data di entrata in vigore della legge di cessare entro 6 mesi la somministrazione di alimenti e bevande agli alloggiati (o a quelli che avevano assunto la denominazione di B&B di mantenere solo la prima colazione).
La norma sul turismo non prevede un obbligo di comunicazione al Suap in tal senso.
Il Regolamento Ce 852/04, invece, prevede la comunicazione di cessazione (o di variazione) dell'attività alimentare.
E' corretto dare indicazione a tali strutture di presentare la notifica 852/04 entro il 12/7/2017?
Grazie
Anna
buon giorno,
l'art. 55 della LR 86/2016 dispone l'obbligo per gli affittacamere esistenti alla data di entrata in vigore della legge di cessare entro 6 mesi la somministrazione di alimenti e bevande agli alloggiati (o a quelli che avevano assunto la denominazione di B&B di mantenere solo la prima colazione).
La norma sul turismo non prevede un obbligo di comunicazione al Suap in tal senso.
Il Regolamento Ce 852/04, invece, prevede la comunicazione di cessazione (o di variazione) dell'attività alimentare.
E' corretto dare indicazione a tali strutture di presentare la notifica 852/04 entro il 12/7/2017?
Grazie
Anna
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[b]PREMESSA 1 [/b]: il Governo ha impugnato la Legge Regionale n.86 del 20-12-2016 ma non per le disposizioni richiamate (http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=37835.0), quindi tali disposizioni sono "momentaneamente" salve nel senso che non se ne può escludere una impugnativa indiretta da parte del primo soggetto sanzionato ... ma al momento prendiamo per buona la loro legittimità costituzionale.
[b]PREMESSA 2[/b]: Come detto durante i nostri incontri la norma è facilmente aggirabile con due modalità:
a) mettendo a disposizione dei clienti i prodotti per pasto, cena e colazione (anche per i non B&B), quindi non svolgendo la somministrazione assistita e non rientrando pertanto nel divieto
b) puntando sul fatto che manca la definizione di "prima colazione". Tutti coloro che hanno figli grandi sanno che spesso fanno colazione ad orari che noi qualifichiamo "pranzo" .... la Regione avrebbe dovuto spingersi a prevedere divieti in termini di orari (es. 6-10) e non riferiti ad una abitudine alimentare che non ha riscontro normativo ... oltre al fatto che trattandosi di civili abitazioni appare difficile se non impossibile un controllo!
[b]RISPOSTA[/b]: Corretta l'impostazione. Il divieto è automatico e non soggiace ad obblighi comunicativi al SUAP per la parte "amministrativa" ma resta fermo l'obbligo (quantomeno per il professionale) di comunicare la cessazione ai fini sanitari .... diciamo che è CONSIGLIABILE presentare comunque la comunicazione per evitare ogni equivoco!
LINK: http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:legge:2016-12-20;86&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0