Data: 2017-02-02 15:30:22

Hausing Sociale, attività commerciale o altro

Buongiorno, una cooperativa presente sul territorio ha avuto in concessione una struttura, ristrutturata ma mai avviata, composta da diversi appartamenti di varie dimensioni, nella quale aveva intenzione di avviare l'attività di Hausing Sociale. Nel frattempo però è emerso che l'immobile è accatastato come D2 e quindi struttura alberghiera, pertanto non risulta possibile effettuare contratti di locazione agevolati per soggetti sensibili e quindi la cooperativa vorrebbe optare per fatturare mensilmente gli introiti come se fossero pagamenti di tipo alberghiero, affittacamere (anche se trattasi di appartamenti) o residence.
Tuttavia si ha il dubbio se questa sia effettivamente un'attività commerciale o meno e se sì come inquadrarla, nei modi indicati dalla cooperativa o in tipologie più affini al sociale quali alloggi per l'autonomia o similari?
Chiediamo pertanto un vostro parere in merito. Grazie.

riferimento id:38604

Data: 2017-02-03 08:04:16

Re:Hausing Sociale, attività commerciale o altro

[quote]Buongiorno, una cooperativa presente sul territorio ha avuto in concessione una struttura, ristrutturata ma mai avviata, composta da diversi appartamenti di varie dimensioni, nella quale aveva intenzione di avviare l'attività di Hausing Sociale. Nel frattempo però è emerso che l'immobile è accatastato come D2 e quindi struttura alberghiera, pertanto non risulta possibile effettuare contratti di locazione agevolati per soggetti sensibili e quindi la cooperativa vorrebbe optare per fatturare mensilmente gli introiti come se fossero pagamenti di tipo alberghiero, affittacamere (anche se trattasi di appartamenti) o residence. Tuttavia si ha il dubbio se questa sia effettivamente un'attività commerciale o meno e se sì come inquadrarla, nei modi indicati dalla cooperativa o in tipologie più affini al sociale quali alloggi per l'autonomia o similari?
Chiediamo pertanto un vostro parere in merito. Grazie[/quote]

Per quanto non mi risulti un limite alla durata del soggiorno in una struttura turistico ricettiva, e premesso che non sono competente in materia fiscale, non credo sia una soluzione praticabile.
Anche perchè se intendono svolgere un'attività turistico ricettiva devono prevedere che chiunque possa chiedere l'accesso alla struttura.

Se per soggetti "sensibili" si intendono soggetti con disabilità si potrebbe valutare la comunità alloggio. Se sono persone in condizione di autosufficienza psico-fisica la casa albergo - alloggio protetto.

In alternativa va valutata la possibilità di modificare la destinazione d'uso.
Per affittare una stanza o una porzione di casa fuori dalla tipologia turistico-ricettiva normalmente si fa riferimento alla legge 431 del 1998, anche se la norma regola i contratti di locazione di unità immobiliari intere.

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