Regione Lombardia
il Regolamento Regionale n. 3/2000 - ancora vigente - fissa il criterio di 1/10 per il computo della superficie di vendita per merci ingombranti.
Due delibere di Giunta Regionale del 2007 (5054) e del 2013 fanno riferimento ad 1/8.
Il Regolamento Regionale non è fonte gerarchicamente superiore alle Dd.gg.rr.? Nessuno ha pensato di abrogare la disposizione regolamentare?
Regione Lombardia
il Regolamento Regionale n. 3/2000 - ancora vigente - fissa il criterio di 1/10 per il computo della superficie di vendita per merci ingombranti.
Due delibere di Giunta Regionale del 2007 (5054) e del 2013 fanno riferimento ad 1/8.
Il Regolamento Regionale non è fonte gerarchicamente superiore alle Dd.gg.rr.? Nessuno ha pensato di abrogare la disposizione regolamentare?
[/quote]
[b]PREMESSA: le DDGGRR (usate ed abusate in varie Regioni) sono il CONTENITORE DI ATTI, non sono esse stesse atti. Nella DDGGRR possono esservi norme regolamentari, circolari, disposizioni di attuazione di leggi, regolamenti ecc... o atti di recepimento di vario genere. La DDGGRR quindi indica la forma che un atto assume ma non dice niente circa il suo contenuto ed il VALORE GIURIDICO DELLO STESSO. Spesso le DDGGRR sono usate per veicolare "interpretazioni di disposizioni normative" senza un riferimento a monte e questo le rende ATTI PRIVI DI RILEVANZA GIURIDICA DIRETTA (sono vincolanti solo per gli uffici della Regione, non per gli Enti locali).[/b]
Ciò detto la Regione Lombardia ha efficacemente previsto nella L.R. 6/2010 norme di rinvio ad atti della Giunta (le DDGGRR) in relazione a vari profili:
art. 4 comma 4: 4. La Giunta regionale provvede agli ulteriori adempimenti di disciplina del settore commerciale e alla definizione di criteri urbanistici per l'attività di pianificazione e di gestione degli enti locali.
art. 4 comma 4-ter. Al fine di rendere omogenei ed uniformare gli interventi di programmazione comunale la Giunta regionale, con proprio atto di indirizzo, indica i criteri qualitativi per l’insediamento delle attività commerciali, comprese quelle che somministrano alimenti e bevande che sono autorizzate all’installazione di apparecchi per il gioco lecito o che sono destinate a sala da gioco, nonché quelle che vendono direttamente, in locali adiacenti a quelli di produzione, gli alimenti di propria produzione per il consumo immediato.
art. 4-bis comma 2. I comuni, in coerenza con i criteri adottati dalla Giunta regionale e in relazione alla previsione di nuovi insediamenti commerciali, individuano nel piano di governo del territorio:
art. 5 comma 2. L’ambito territoriale del distretto del commercio è individuato sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente. Al fine di valorizzare le caratteristiche peculiari di tali ambiti, soggetti pubblici e privati possono proporre interventi integrati per lo sviluppo del contesto urbano di riferimento.
art. 6-bis comma 1. La Giunta regionale definisce linee guida relative alle misure e alle contribuzioni finanziarie di cui al programma pluriennale per lo sviluppo del settore commerciale e alle relative modalità attuative finalizzate ad assicurare la sostenibilità socio-economica, territoriale e ambientale degli insediamenti di grandi strutture di vendita.
ecc.....
Ciò precisato:
- le delibere in commento rappresentano sempre e comunque degli ATTI DI ATTUAZIONE della disciplina regionale (legge+regolamento) ma NON SONO IDONEE a modificare il contenuto prescrittivo delle disposizioni superiori
- pertanto le delibere sono ILLEGITTIME nella parte in cui contengono antinomie (norme in contrasto) con la legge ed il regolamento regionale, anche se successive
TUTTAVIA come tutti i provvedimenti amministrativi illegittimi essi sono EFFICACI e OBBLIGATORI fintanto che l'autorità emanante o il giudice amministrativo non li annulla. Quindi i Comuni, a nostro avviso DEVONO APPLICARE le disposizioni regionali successive illegittime contenenti le misure indicate.