Data: 2017-02-01 17:04:06

Odissea e-commerce in dropshipping integratori

INTRO
Carissimo staff di Omniavis,
sono un ragazzo di 27 anni che, nonostante laurea in economia e corsi di start-up,
riteneva esagerate le voci sulla burocrazia di questo paese. Non più.
Ho deciso di avviare un negozio di ecommerce, ma ancora non riesco a partire.
Vivendo tra 2 regioni italiane, ho provato l'assurdità di comuni, province, regioni diverse e vari enti coinvolti.

Il mio business segue il modello dropshipping:
-comprare prodotti all'ingrosso da fornitore europeo
-farli recapitare a magazzino Amazon italiano
-non toccare la merce in nessun momento della catena logistica
-pubblicizzare il prodotto tramite sito web

Riconosco la mia attività con il codice ATECO commercio elettronico in alimentari (47.91.10).
È l'unica classificazione possibile oppure è anche valida quella di intermediario?
Veniamo ai problemi:
1)
Il prodotto è un integratore, e come tale devo essere un SAB. Mio padre ha il requisito.
A Melfi (Basilicata) posso delegarlo come preposto, come sembra da impresainungiorno.gov.it.
Sul modulo del vicino comune di Foggia (che lavora ancora in PEC), abbina la presenza di preposto ad una società.
[b]Dove mi conviene aprire, considerando che ho bisogno solo di indicare la sede legale senza magazzino?
Può il comune (o la regione Puglia) impedire ad una ditta individuale di utilizzare un preposto?[/b]
Mi sono recato alla camcom di Foggia dove sono stato quasi cacciato perchè si occupa di tutto il comune,
il comune non spiega che lo sportello suap si trova in una circoscrizione, che apre 2 giorni a settimana con file epiche.
2)
Il secondo problema verte invece sui documenti sanitari ossia la RELAZIONE TECNICA.
L'impiegato ASL addetto di Potenza sostiene sia obbligatoria.
Ho parlato con diversi ingegneri in merito e tutti rimangono perplessi:
è evidente che non avendo magazzino la relazione sarebbe vuota.
Cioè cosa indico nella metratura e nelle piantine richieste?
Nonostante ciò dovrei versare circa 50€ all'ASL per il documento, redatto da tecnico con ulteriori spese.

Tra l'altro non ho prove che Amazon abbia con me un contratto di deposito, in quanto
1) Non posso firmare il contratto senza aver inserito prima la partita IVA
(chiesto con svariate comunicazioni email e telefono)
2) È un contratto di servizio, altamente atipico (e pieno di clausole del tutto vessatorie come rinuncia a tutti i diritti di depositante...)

L'addetta comunale mi rimbalza per qualuque dubbio alla camcom di Potenza, i quali sostengono che il comune sia l'unico interlocutore.

[b]Il regime di dropshipping alimentare può essere esonerato dalla RT?[/b]

Ma soprattutto
[b]Quali sono i miei diritti a parte essere rimbalzato da tutti?
A chi devo lanciare ultimatum? Comune o Camere di Commercio o ASL o Regioni o Stato?
[/b]
Vi ringrazio.

riferimento id:38583

Data: 2017-02-02 08:13:16

Re:Odissea e-commerce in dropshipping integratori

Cerchiamo di fornire qualche spunto:

1) il commercio elettronico lo può attivare in un qualsiasi Comune italiano a prescindere da sede legale, sede operativa (che qui manca) o residenza
2) quindi puoi scegleire Comuni diversi, anche fuori Regione (magari più semplici nella burocrazia)
3) puoi nominare un preposto anche come ditta individuale (la norma lo consente dal 2012)
4) nella notifica sanitaria NON serve alcuna relazione tecnica
5) ATECO commercio elettronico in alimentari (47.91.10) va benissimo

QUINDI .... consiglio di prendere il tuo commercialista e IMPORGLI di presentare le pratiche in altro Comune (magari dopo rapida verifica telefonica che non facciano come quelli indicati) ....

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