Getta discredito sulla propria amministrazione: legittimo il licenziamento del dipendente che denuncia ipotesi di corruzione infondate
[color=red][b]Cass. Civ., Sez. lavoro, 24 gennaio 2017, n. 1752[/b][/color]
[b]COMMENTO[/b]: http://www.quotidianopa.leggiditalia.it/quotidiano_home.html#news=PKQT0000170019
[b]SENTENZA[/b]: http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20170124/snciv@sL0@a2017@n01752@tS.clean.pdf
Non solo discredito, ma pure facile ricatto e terrorismo. Se il dipendente fa qualcosa che non va, il capo deve accusarlo, giudicarlo, sanzionarlo e affrontare le reazioni. Se invece il capo fa qualcosa che non va, il dipendente può autonominarsi inquisitore e farlo colpire senza nessun rischio.
E comunque la corruzione non può estendersi fino a entrare nel merito fuori dalle proprie competenze, etichettando come spreco tutte le spese su cui non si è d'accordo.
Alla radice, se uno pensa che l'amministrazione sia una banda di delinquenti non può continuare a farne parte.