https://federicogratton.com/2013/07/20/i-servizi-sociali-e-la-cronaca/
Gli art. 11-13 del Codice deontologico assistenti sociali prescrivono che il destinatario non sia una vittima passiva. I singoli regolamenti comunali definiscono chi possa richiedere l'intervento, generalmente l'interessato stesso, famigliari, parenti e conviventi, dopodiché i servizi possono agire pure di propria iniziativa tenendo conto di eventuali segnalazioni, ma non a tappeto e a scatola chiusa. I vicini in quanto tali sono estranei al pari degli idraulici che entrano occasionalmente in casa, e non è detto neppure conoscano il presunto disagiato. Non capirlo trasforma i servizi sociali in un centro di ascolto per pettegolezzi, magari strumentalizzabile per beghe private.
La sussidiarietà fa pensare gli anziani siano bestiame mentre figli e nipoti sono possidenti di bestiame. Se a un anziano va di stare da solo, non si può ficcarlo in casa di riposo o schiaffargli una badante per il bel muso di chi vuole sentirsi tranquillo.
Sui minori si deve tenere gli occhi aperti, ma pure la testa sulle spalle
http://www.lucasteffenoni.com/pres-colpevole