Salve,sono il presidente di una piccola e neonata A.s.d. che si occupa di arti marziali e avrei un paio di domande.
La asd in questione non ha una sede propria dove poter praticare, pertanto i soci praticano presso altre asd (palestre) in cui tengo i corsi personalmente e quindi vengo pagato a percentuale nella forma di compenso per prestazione sportiva dilettantistica. Per tanto mi si pongono due problemi. Il primo è che al di la dei soldi di iscrizione non posso far confluire nel fondo sociale altro denaro se non con eventuali donazioni.
Il secondo problema è che mi viene spesso chiesto (dai soci iscritti alla mia asd) di effettuare lezioni private in diversa sede (all'aperto o anche a domicilio)posso farle? e se si come mi devo comportare a fini fiscali? lasciare una ricevuta per? "contributo lezioni private?" questo mi darebbe la possibilità di far confluire denaro all'interno del fondo sociale perché sarebbero fatte a nome dell'associazione?
Secondo problema: trattandosi di pratiche marziali è normale che periodicamente vengano tenuti degli esami per il rilascio di gradi (cinture ad esempio) nella specifica disciplina. in tal caso come di dovrei comportare fiscalmente? rilascio ricevuta per "contributo passaggio di grado"?
grazie a tutti coloro che mi daranno una mano a chiarire questi dubbi.
Salve,sono il presidente di una piccola e neonata A.s.d. che si occupa di arti marziali e avrei un paio di domande.
La asd in questione non ha una sede propria dove poter praticare, pertanto i soci praticano presso altre asd (palestre) in cui tengo i corsi personalmente e quindi vengo pagato a percentuale nella forma di compenso per prestazione sportiva dilettantistica. Per tanto mi si pongono due problemi. Il primo è che al di la dei soldi di iscrizione non posso far confluire nel fondo sociale altro denaro se non con eventuali donazioni.
[color=red]OK, in questa descrizione non si rinvengono problematiche specifiche[/color]
Il secondo problema è che mi viene spesso chiesto (dai soci iscritti alla mia asd) di effettuare lezioni private in diversa sede (all'aperto o anche a domicilio)posso farle? [color=red]Certo ... si tratta di prestazioni professionali che si possono svolgere anche fuori sede, anche in area pubblica se non vi è occupazione stabile[/color]e se si come mi devo comportare a fini fiscali? lasciare una ricevuta per? "contributo lezioni private?"
[color=red]Certo ... se la prestazione è svolta personalmente sarà da rilasciare ricevuta e contabilizzare le entrate hnella dichiaraziojne dei redditi (redditi diversi)
[/color]questo mi darebbe la possibilità di far confluire denaro all'interno del fondo sociale perché sarebbero fatte a nome dell'associazione?
[color=red]Se fatte a titolo professionale NO ... se fatte quale rappresentante/dipendente dell'associazione allora vale lo stesso meccanimso:
1) ricevuta a nome dell'associazione
2) nel fondo sociale con il relativo regime fiscale[/color]
Secondo problema: trattandosi di pratiche marziali è normale che periodicamente vengano tenuti degli esami per il rilascio di gradi (cinture ad esempio) nella specifica disciplina. in tal caso come di dovrei comportare fiscalmente? rilascio ricevuta per "contributo passaggio di grado"?
[color=red]Sì, come sopra[/color]
grazie a tutti coloro che mi daranno una mano a chiarire questi dubbi.
Grazie mille per la risposta è l'unico in vari forum ad avermi risposto.
Quindi riassumendo posso effettuare lezioni private in diversa sede dalla palestre rilasciando ricevuta a nome della A.s.d. cosa bisogna scrivere sulla ricevuta? "contributo per lezioni private" o qualche altra dicitura? stesso dicasi per i passaggi di grado "contributo per passaggi di grado"?
Purtroppo sono stato sviato dal mio precedente commercialista che mi ha detto che fare lezioni private fosse un opera commerciale e la asd essendo un ente senza scopo di lucro non poteva effettuarle ??? il che mi è sembrato strano per il non essere a scopo di lucro implica il fatto che i proventi dell'associazione non possano venir distribuiti dai soci e che non possa fare attività commerciale intesa come vendita di materiali o bevende( a meno che non abbia il modello eas) ma non che non possa fare attività sociale chiedendo dei contributi che poi confluiscano nel fondo sociale...
Inoltre mi sembrava strano che non si potesse fare attività sociale al di fuori delle palestre,anche perché il 90% delle persone che iniziano non hanno la possibilità di comprarsi/affitarsi un immobile per farsi una palestra.conferma che questa mia interpretazione sia corretta?
Quindi riassumendo posso effettuare lezioni private in diversa sede dalla palestre rilasciando ricevuta a nome della A.s.d. cosa bisogna scrivere sulla ricevuta? "contributo per lezioni private" o qualche altra dicitura? stesso dicasi per i passaggi di grado "contributo per passaggi di grado"?
[color=red]Questo lo valuti con il commercialista. In linea generale NON ha grande rilevanza la dizione, meglio se più esplicita possibile. Quindi va bene anche "contributo per lezioni private+passaggio di grado" [/color]
Purtroppo sono stato sviato dal mio precedente commercialista che mi ha detto che fare lezioni private fosse un opera commerciale e la asd essendo un ente senza scopo di lucro non poteva effettuarle ??? il che mi è sembrato strano per il non essere a scopo di lucro implica il fatto che i proventi dell'associazione non possano venir distribuiti dai soci e che non possa fare attività commerciale intesa come vendita di materiali o bevende( a meno che non abbia il modello eas) ma non che non possa fare attività sociale chiedendo dei contributi che poi confluiscano nel fondo sociale...
[color=red]Le ASD possono svolgere anche attività "commerciale" ed in generale attività "retribuita" purchè accessoria e marginale.[/color]
Inoltre mi sembrava strano che non si potesse fare attività sociale al di fuori delle palestre,anche perché il 90% delle persone che iniziano non hanno la possibilità di comprarsi/affitarsi un immobile per farsi una palestra.conferma che questa mia interpretazione sia corretta?
[color=red]CERTO[/color]
Per un inquadramento:
http://www.odcec.mi.it/docs/default-source/materiale-convegni/Aspetti_fiscali_delle_associazioni_sportive_dilettantistiche.pdf?sfvrsn=0
Ulteriori spunti:
https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=asd+attivit%C3%A0+commerciale
Concordo con quanto detto finora, ma aggiungerei un ulteriore elemento fiscale.
L'art. 81 comma 1 lettera m) del D.P.R. 917/1986 (Testo unico sulle imposte sui redditi) classifica tra i redditi diversi
"[i]le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati... nell'[b][u]esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche[/u][/b] dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall'Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche[/i]".
L'art. 35 del D.L. 207/2008 ha poi precisato che nelle parole "[i]esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche[/i]" sono ricomprese [b][u]la formazione, la didattica, la preparazione e l'assistenza all'attività sportiva dilettantistica[/u][/b] (quindi anche le attività da lei svolte).
Questa distinzione assume rilevanza alla luce di quanto previsto:
- dal successivo art. 69 del medesimo TUIR, che prevede per questo tipo di attività come "[i]Le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi di cui alla lettera m) del comma 1 dell'articolo 81 (432) non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta a 7.500 euro. Non concorrono, altresì, a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale.[/i].
- dall'art. 25 della legge 133/1999, in base al quale: "[i]Sulla parte imponibile dei redditi di cui all'articolo 81, comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, in materia di redditi diversi, le società e gli enti eroganti operano, con obbligo di rivalsa, una ritenuta nella misura fissata per il primo scaglione di reddito dall'articolo 11 dello stesso testo unico, e successive modificazioni, concernente determinazione dell'imposta, maggiorata delle addizionali di compartecipazione all'imposta sul reddito delle persone fisiche. La ritenuta è a titolo d'imposta per la parte imponibile dei suddetti redditi compresa fino a lire 40 milioni ed è a titolo di acconto per la parte imponibile che eccede il predetto importo. Ai soli fini della determinazione delle aliquote per scaglioni di reddito di cui al predetto articolo 11 del citato testo unico, la parte dell'imponibile assoggettata a ritenuta a titolo d'imposta concorre alla formazione del reddito complessivo[/i]
Dal quadro normativo si ricava quindi i compensi erogati dal CONI, delle Federazioni sportive nazionali, dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto, [u][b]sono esenti da imposta fino a 7500 euro[/b][/u], ossia fino a questa cifra gli enti non devono effettuare alcuna trattenuta nè il soggetto che li ha ricevuti deve poi inserirli in dichiarazione.
[b]NB[/b]: la cifra di 7.500 euro si riferisce però al totale delle prestazioni sostenute dal soggetto nel corso dell'anno, non alla singola prestazione erogata al singolo ente. Ossia nel momento in cui si raggiungeranno i 7.5000 euro, alla successiva prestazione - fosse anche di importo pari a 30 euro - si dovrà comunicare all'ente di aver superato il massimale annuo, in modo che questo possa procedere alla ritenuta. Nel caso di redditi per prestazioni sportive fino a 28.158,28 euro sarà una trattenuta a titolo di imposta del 23%, mentre invece per redditi superiori la trattenuta sarà a titolo di acconto (la differenza è che nel secondo caso la somma incassata entra a far parte del reddito complessivo del soggetto, con la possibilità che possa venire assoggetta ad un'aliquota superiore al 23% già trattenuto, con la necessità di un conguaglio in sede di pagamento delle imposte).
Detto questo, sono necessarie alcune precisazioni sull'applicazione di questo regime agevolativo:
- i compensi devono essere erogati da ASD e assimilati: non si applica per eventuali lezioni a soggetti privati, che sono comunque redditi diversi, ma non rientrano all'interno del regime agevolativo.
- deve trattarsi effettivamente di redditi diversi, ossia non devono essere percepiti "[i]nell'esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da società in nome collettivo e in accomandita semplice, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente[/i]": nel momento in cui queste lezioni dovessero iniziare ad essere svolte con una certa frequenza e a costituire il proprio reddito principale, l'agenzia delle entrate in sede di accertamento potrebbe ritenere che i redditi sono da lavoro autonomo e non redditi diversi, con successivo ricalcolo - sfavorevole al contribuente - di quanto dovuto.
nel momento in cui queste lezioni dovessero iniziare ad essere svolte con una certa frequenza e a costituire il proprio reddito principale, l'agenzia delle entrate in sede di accertamento potrebbe ritenere che i redditi sono da lavoro autonomo e non redditi diversi, con successivo ricalcolo - sfavorevole al contribuente - di quanto dovuto.
[/quote]
La mia idea sarebbe quella di svolgere queste lezioni private/passaggi di grado a nome della a.s.d. e far confluire i soldi nel fondo sociale e utilizzarli prettamente per pubblicità (volantini ecc) o e magari una piccola parte rigirarla a me medesimo come prestazione in qualità di insegnante per prestazione ad associazione sportiva dilettantistica (questa volta la mia) da calcolare comunque insieme alle quote che mi vengono versate dalle due altre asd (palestre) presso cui tengo dei corsi (come scritto prima) e se comunque supero i 7.500 euro comunicarlo all'ente di promozione sportiva cui sono affiliato. Trova corretta questa impostazione?
grazie a tutti mi state aiutando molto
Relativamente alla possibilità di convogliare parte dei compensi nel fondo sociale dovrebbe verificare con il commercialista se queste opzioni sono possibili, anche avuto riguardo alla natura giuridica dell'associazione.
Una precisazione: nel momento in cui supera i 7500 euro deve comunicarlo a[u] qualunque[/u] committente/associazione a cui rilascia la ricevuta, in quanto dovranno iniziare a operare la ritenuta; ovviamente deve
avvisarli lei perchè gli enti non possono sapere l'entità delle sue prestazioni nel corso dell'anno.