Sto per avviare la mia [u]attività di tatuatore[/u] ( trucco permanente nello specifico) in collaborazione con centri estetici/medico estetici/ studi di tatuaggio. Ho tutti gli attestati e qualifiche del caso.
Non ho un mio centro tatuaggi, ma appunto mi appoggio ad altre strutture ( con le relative norme asl) che mi darebbero possibilità di esercitare da loro riconoscendogli una percentuale sul mio lavoro.
Mi domandavo quale fosse il CORRETTO INQUADRAMENTO della figura.
Artigiano? Libero professionista?
E la SCIA, deve essere presentata per ogni comune dove vado ad operare oppure la apro con sede elettiva alla mia residenza e comunico quali sono le sedi dove opero?
Grazie a chiunque mi risponderà.
Per certi versi potrebbe essere compatibile anche la figura del lavoratore autonomo ma sicuramente è compatibile quella dell'impresa individuale artigiana. A volte il confine è labile. L'interpretazione prevalente vuole, ai sensi della legge 1/1990 (interpretando per analogia) che tali attività debbano essere nella forma di impresa e non nella forma del lavoratore autonomo. Diciamo che di norma la tua attività è inquadrata come impresa artigiana.
Relativamente alla SCIA posso dirti che comune che vai e usanza che trovi. Il tipo di attività che descrivi ricade nell'ampia fattispecie dell'esercizio congiunto che, in molti casi, è declinato con l'ipotesi del c.d. affitto di poltrona/cabina. Qualche comune vuole una semplice comunicazione (meno di una SCIA) a firma congiunta dell'affidante e dell'affidatario, vedi il caso di Milano:
https://fareimpresa.comune.milano.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=315
Altre volte il comune richiede una vera e propria SCIA da parte dell'affidatario che va ad operare, temporaneamente, in una certa sede messa a disposizione da parte dell'affidatario.
in ogni caso, da quello che descrivi, pare più ragionevole fare una SCIA /comunicazione per ogni sede dove vai ad operare.
Vedi anche qua:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=29897.msg56453#msg56453