Data: 2016-12-15 09:41:24

Autocertificazione alla rovescia

Per moltissimo tempo ciascun dipendente per qualunque documento doveva rivolgersi all'ufficio personale. Ora invece, specie nelle organizzazioni più ramificate spesso viene chiesto a ciascun (presunto) interessato di autodichiarare quanti corsi di formazione ha seguito in servizio, quante assenze ha fatto nell'anno, di avere o no richiesto un rimborso per festività la domenica ecc. ecc., il tutto non raramente senza la minima indicazione dello scopo, o semmai con indicazione estremamente generica.
Il dipendente può avanzare obiezioni, e difenderle se non accettate pacificamente?

riferimento id:37842

Data: 2016-12-15 13:42:11

Re:Autocertificazione alla rovescia


Per moltissimo tempo ciascun dipendente per qualunque documento doveva rivolgersi all'ufficio personale. Ora invece, specie nelle organizzazioni più ramificate spesso viene chiesto a ciascun (presunto) interessato di autodichiarare quanti corsi di formazione ha seguito in servizio, quante assenze ha fatto nell'anno, di avere o no richiesto un rimborso per festività la domenica ecc. ecc., il tutto non raramente senza la minima indicazione dello scopo, o semmai con indicazione estremamente generica.
Il dipendente può avanzare obiezioni, e difenderle se non accettate pacificamente?
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Queste richieste rappresentano acquisizione di informazioni e dati soggette al Dlgs 196/2003 (Codice Privacy) quindi occorre:
0) preventiva notifica al Garante (salve autorizzazioni generali)
1) informativa
2) consenso
E all'interno dell'informativa occorre indicare le finalità ed il diritto all'opposizione.

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Data: 2016-12-16 07:29:49

Re:Autocertificazione alla rovescia

Spesso si tratta non di acquisizione, ma di ripetizione pari pari. Gli uffici sanno già tutto, ma preferiscono far autodichiarare a ciascuno per risparmiare fatica, scaricare il barile e magari sentirsi tanto all'avanguardia per l'uso dell'autocertificazione, senza averne capito nulla: lo scopo doveva essere permettere a chi ha bisogno di un documento di farselo da sé, non di farglielo fare quando serve all'ufficio.
Ma il punto è soprattutto come difendersi quando passa il galoppino col foglio da far firmare a tappeto, visto che il dipendente subordinato per definizione deve eseguire. Chiedere o no il consenso è solo l'onere di mettere una firma in più, tipo elezione bulgara. Se si tratta di statistica interna o simile, l'ufficio personale può benissimo farla per conto suo e non scocciare nessuno.

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