Data: 2016-11-16 10:04:41

attività di fabbro artigiano

Buongiorno,
domanda da un milione di dollari...
che modulistica occorre per l'apertura di un'attività di fabbro artigianale?
DUAAP ....ok ....
modello B...  non esiste un modello specifico per quel tipo di attività?
C1 ok......
modello D ......requisiti particolari???
emissioni in atmosfera.... che modello?
scarichi  A11 o E16
impatto acustico ...che modello??


Grazie per i suggerimenti!!

riferimento id:37258

Data: 2016-11-16 11:56:06

Re:attività di fabbro artigiano

Per rispondere al tuo quesito, secondo me occorre partire da un principio fondamentale previsto dall’art. 3 del DL n. 138/2011 “Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche” che prevede: Comuni, Province, Regioni e Stato, entro il 30 settembre 2012, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge.

La regola generale, che discende da un principio costituzionale fondamentale (art.41 ) è che tutte le attività sono libere, non soggette ad autorizzazione o a Scia ( ex DIA), ad eccezione di tutte le attività per le quali la legge prevede l’ottenimento di un particolare titolo abilitativo. Quindi la prima indagine da compiere (sempre) nella gestione di un procedimento Suap è verificare se la norma settoriale prevede uno specifico titolo abilitativo. Se la risposta è affermativa, per semplificare il discorso, allora dovrai fare riferimento  all’articolo 49, comma 4 -bis del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che disciplina la segnalazione certificata di inizio attività (cosiddetta Scia) e sarà necessario presentare una Duaap con i relativi allegati, a seconda della tipologia dell’intervento.

In riferimento al caso specifico, sulla base della disciplina di settore (Legge 08 agosto 1985 n.443, cosiddetta  Legge- quadro per l’artigianato), le attività artigianali come quella da te citata non sono mai state assoggettate ad alcuna autorizzazione amministrativa da parte del Comune  o SUAP, al di fuori di specifiche categorie, quali quelle, ad esempio, dei parrucchieri ed estetisti che hanno sempre necessitato di autorizzazione comunale anche per la presenza dei requisiti professionali. Di conseguenza, in linea di principio, l’attività di fabbro è libera e non soggetta ad alcuna Duaap.

Tuttavia per noi operatori  Suap/ Attività Produttive, occorre ragionare in termini più ampi e coordinare la normativa settoriale con la disciplina sullo Sportello Unico, pertanto la seconda valutazione da compiere, in questo caso, riguarda  i principi contenuti nella legge 3/2008, nella nuova legge regionale n.24/2016  e nelle direttive applicative (che saranno modificate a breve), circa l’ambito di applicazione e la competenza del Suap, dove è previsto che la competenza dello Sportello Unico si estende a qualsiasi procedimento amministrativo che possa interessare l’attività economica o i locali e gli impianti, ESCLUDENDO tutti i casi in cui all’imprenditore non è richiesto alcun adempimento dalla normativa vigente.

Una volta chiariti questi punti , poiché l’esercizio dell’attività di fabbro può comportare il rispetto di particolari normative di settore, qualora si renda necessario dichiarare (sempre in modalità autocertificativa) il rispetto di specifici requisiti ( gli adempimenti amministrativi suddetti), nel caso ad esempio della normativa sugli scarichi, emissioni in atmosfera, sicurezza sul lavoro, ecc. allora il soggetto sarà tenuto a presentare la Duaap con i relativi allegati, ma non in quanto attività soggetta all’ottenimento di un titolo abilitativo specifico (autorizzazione, Scia, Duaap), bensì in virtù della necessità di dichiarare il rispetto degli adempimenti amministrativi previsti da altre discipline settoriali, secondo il principio del procedimento UNICO. Il modello “B” non è dovuto proprio per questo motivo e, secondo me, non è necessario neanche il modello “C” relativo all’avvio dell’attività, proprio perchè gli artigiani non sono soggetti all’acquisizione di uno specifico titolo abilitativo di natura amministrativa.
     
Pertanto, nella gestione dei procedimenti autocertificativi ad avvio immediato non è possibile, né penso sia compito richiesto all’operatore Suap, compiere un’analisi preliminare relativa a tutti gli adempimenti previsti per la specifica attività, sarà l’imprenditore, coadiuvato dal proprio tecnico, che presenterà gli allegati necessari a seconda delle caratteristiche della stessa, compresi i profili sull’impatto acustico con il relativo modello, solo se necessario. Identico discorso per gli scarichi, presentarà il relativo modello a seconda della tipologia e della natura dello scarico, da lì potrai individuare la competenza per l’attivazione delle verifiche da parte dell’ente terzo ( Comune , Provincia, ecc.).
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.



riferimento id:37258

Data: 2016-11-16 16:33:57

Re:attività di fabbro artigiano

Concordo con quanto spiegato da Alessandro, non avrei saputo dirlo meglio.
Niente B e niente C (se noti nella DUAAP ti dice che il C ci vuole solo se c'è un B), e maggior ragione nessun D.
Quanto a quali moduli per emissioni, impatto acustico, scarichi, ecc.... Dipende dalle caratteristiche dell'attività. In questi casi puoi chiedere la check list, che serve anche all'imprenditore per capire a quali adempimenti è soggetto e quali moduli deve allegare.

riferimento id:37258

Data: 2016-11-17 08:07:22

Re:attività di fabbro artigiano

wauuuuu.......una risposta da un milione di dollari!!! chiarissimi entrambi!! saluti e grazie!

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