Nel nostro Comune è presente un mercato di produttori agricoli (DM 20/11/2007), attivato in via sperimentale senza l’adozione di un disciplinare o regolamento. E’ gestito dall’unica associazione di categoria che all’epoca aveva fatto espressa domanda la cui concessione scade a breve. Ora vorremo istituire formalmente il mercato e vi chiedo:
1. E’ necessario fare un bando pubblico per l’individuazione del soggetto gestore o possiamo prorogarlo all’associazione di categoria che attualmente lo gestisce?;
2. Il soggetto gestore dovrà essere obbligatoriamente un’associazione di categoria (tipo coldiretti) o potrebbe essere una società che organizza eventi con fine di lucro? E’ possibile disciplinare tale aspetto nel regolamento?
Grazie
Il DM del 20/11/2007 rappresenta delle linee guida (la potestà normativa spetterebbe alle regioni e lascia molta libertà ai comuni nel prevedere la regolamentazione di questi mercati.
Diciamo che per i farmer market non soggiacciono alle regole Bolkestein, ciò è stato confermato, implicitamente, dalla recente legge 154/2016:
[i]Art. 22[/i]
[i]Disposizioni per lo sviluppo dei prodotti provenienti da filiera corta, dell'agricoltura biologica o comunque a ridotto impatto ambientale[/i]
[i] 1. In conformità alle disposizioni in materia di mercati agricoli di vendita diretta, di cui al decreto del Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali 20 novembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2007, i comuni possono
definire modalità idonee di presenza e di valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero, provenienti da
filiera corta, e dei prodotti agricoli e alimentari derivanti dall'agricoltura biologica o comunque a ridotto impatto ambientale e
di qualità.[/i]
Detto questo, i comuni hanno molta libertà nell’autorizzare (forse oggi, visto l’attuale art. 4 del d.lgs. 228/01, resta l’autorizzazione solo su suolo pubblico) e istituire tali marcati previa sottoscrizione reciproca (comune + soggetto collettivo) di un atto di autoregolamentazione cioè il disciplinare.
Rammenta che l’imparzialità è un dovere costituzionale, se prevedi l’uso del suolo pubblico puoi declinare tale principio come reputi opportuno e ragionevole.
Guarda questo interessante approfondimento:
http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/5%252F2%252F1%252FD.d60b492ca2f1ae7a146d/P/BLOB%3AID%3D874/E/pdf.