L’Italia è un paese (formalmente) più trasparente
Dal 97° al 54° posto grazie all'entrata in vigore del Freedom of Information Act
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/08/italia-piu-trasparente-dopo-approvazione-del-foia-il-rischio-e-avere-buone-leggi-non-applicate/3177314/
http://www.rti-rating.org/view_country/?country_name=Italy
Se quel che conta è accumulare punti in classifica, per forza basta la carta, anzi il testo elettronico. Prematuro discutere sull'applicazione, se il termine non è ancora passato, e comunque magari slitterà col solito decreto centomilaproroghe. Comunque l'aveva già detto Beccaria che si è trattenuti dal delinquere per la certezza della pena e non per la sua entità. Anzi, proprio una sanzione esagerata può spingere a chiudere gli occhi. Una fucilazione tanto per far scena, e poco dopo tutto nel dimenticatoio.
Poter chiedere conto dei centri di accoglienza permette agli xenofobi di contestare le spese inutili sulle spalle degli onesti cittadini, dopodiché altri tireranno fuori che la cultura non dà da mangiare e quindi non giustifica i costi. Galilei tornò nel Granducato perché un sovrano assoluto poteva finanziare le ricerche senza vincoli, mentre la Repubblica di Venezia doveva essere al top della trasparenza. Meglio gli antichi podestà che rendevano conto a fine mandato e non in qualunque momento venga lo sfizio a un benpensante moralista censore.