Buongiorno, al Suap è stata presentata una Scia per apertura di un circolo non aderente ad enti o organizz. nazionali con finalità assistenziali in un immobile avente destinazione d'uso "residenziale". Il Piano regolatore del nostro Comune non prevede vincoli per circoli. Si chiede quindi se va bene la destinazione d'uso "residenziale" o se necessita destinazione "commerciale" come gli esercizi di somministrzione di alimenti e bevande, considerato che il DPR 235/2001 equipara questi circoli agli esercizi di somministrazione, facendo richiamo alla L. 287/91.
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Buongiorno, al Suap è stata presentata una Scia per apertura di un circolo non aderente ad enti o organizz. nazionali con finalità assistenziali in un immobile avente destinazione d'uso "residenziale". Il Piano regolatore del nostro Comune non prevede vincoli per circoli. Si chiede quindi se va bene la destinazione d'uso "residenziale" o se necessita destinazione "commerciale" come gli esercizi di somministrzione di alimenti e bevande, considerato che il DPR 235/2001 equipara questi circoli agli esercizi di somministrazione, facendo richiamo alla L. 287/91.
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IL PROBLEMA non riguarda l'adesione o meno ad enti riconosciuti (questo fa solo scattare l'eventuale programmazione qualitativa - che quasi nessuno ha). Il problema riguarda la NATURA DEL CIRCOLO:
Se il circolo è gestito da una ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE allora va in deroga e quindi può stare nel residenziale.
Se il circolo è gestito da altro soggetto (associazione non riconosciuta, onlus, partito politico ecc...) allora deve avere (se fa somministrazione. Se non la fa sta ovunque) destinazione COMPATIBILE il che NON SIGNIFICA COMMERCIALE (visto che la somministrazione è attività accessoria) ma occorre approfondire. In linea di principio però è da escludersi il residenziale.