Un imprenditore agricolo che svolge attività agrituristica con più immobili classificati D/10 vorrebbe trasformare il ristorante dell'agriturismo in pubblico esercizio.
I locali in questione sono all'interno di un immobile destinato anche alla ricettività. Può l'imprenditore, modificando la destinazione d'uso della parte interessata, scorporarla dal resto dell'agriturismo e farci un ristorante la cui gestione sarebbe poi ceduta in affitto a terzi?
Il problema è solo urbanistico. Se l'unità immobilare può essere destinata all'uso commerciale allora Tizio può avviare lì un esercizio di somministrazione (fermo restando il rispetto delle condizioni igienico sanitarie ed eventualmente paesaggistiche). Se l'imprenditore agricolo avvia un pubblico esercio diventa un qualcosa di diverso (avvierà un ramo d'ziendacommerciale) ma questi sono problemi che risolverà il commercialista.
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Un imprenditore agricolo che svolge attività agrituristica con più immobili classificati D/10 vorrebbe trasformare il ristorante dell'agriturismo in pubblico esercizio.
I locali in questione sono all'interno di un immobile destinato anche alla ricettività. Può l'imprenditore, modificando la destinazione d'uso della parte interessata, scorporarla dal resto dell'agriturismo e farci un ristorante la cui gestione sarebbe poi ceduta in affitto a terzi?
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AGGIUNGO, confermando quanto detto da mario, che una ipotesi (teorica per immobili rurali) è quella dell'utilizzo di una parte della superficie ridotta (se non ridottissima) tale da non configurarsi mutamento di destinazione d'uso. Ciò è possibile A CONDIZIONE che la destinazione di somministrazione sia comunque compatibile con la destinazione urbanistica (circostanza rara).
Fai questa verifica ....