Salve,
Sto per aprire un negozio di alimentari in provincia di Firenze. Si tratta di un fondo commerciale di 100mq più un giardino. Volevo chiedere se rientrando nella categoria di esercizio di vicinato (il comune ha meno di 5000 abitanti) è possibile effettuare il consumo sul posto (merende, ecc..) utilizzando il giardino arredato con tavoli e sedute?
Nel locale è presente solo un servizio igienico per gli addetti, ma l'ufficio comunale ne richiede anche uno per gli avventori, secondo voi è indispensabile?
In attesa di un vostro riscontro, grazie e saluti
M.
Salve,
Sto per aprire un negozio di alimentari in provincia di Firenze. Si tratta di un fondo commerciale di 100mq più un giardino. Volevo chiedere se rientrando nella categoria di esercizio di vicinato (il comune ha meno di 5000 abitanti) è possibile effettuare il consumo sul posto (merende, ecc..) utilizzando il giardino arredato con tavoli e sedute?
Nel locale è presente solo un servizio igienico per gli addetti, ma l'ufficio comunale ne richiede anche uno per gli avventori, secondo voi è indispensabile?
In attesa di un vostro riscontro, grazie e saluti
M.
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Il tema va sotto il nome di SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA del quale abbiamo trattato numerose volte. Ecco il link ai principali post:
https://www.google.it/search?q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&oq=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita&aqs=chrome..69i57j69i58.960j0j9&sourceid=chrome&es_sm=122&ie=UTF-8
NOI RITENIAMO che sia possibile senza ulteriori adempimenti (senza necessità di bagno per avventori ecc...) utilizzare tavoli, sedie ed altri elementi di arredo a condizione che il servizio avvenga al bando/cassa e il cliente usi autonomamente tavoli e sedie per fruire del pasto.
PURTROPPO c'è un diffuso orientamento restrittivo (spesso perdente in giudizio) che però obbliga ad adempimenti quali il bango per avventori, sgabelli e non tavoli, tazze e posate a perdere ecc....
LEGGI i post dove chiariamo questi vari aspetti
Grazie per la risposta. Avrei un altro quesito da sottoporle.
Per quanto riguarda la figura del preposto, avrei pensato ad un mio parente che lavora da più di 10 anni come addetto in un attività di distribuzione automatica di bevande e alimenti, lui possiede già un attestato HACCP.
Può andare bene, o devo trovare per forza qualcuno che lavora in ambito di ristorazione?
Rimango in attesa di una vostra risposta.
Grazie e saluti
Grazie per la risposta. Avrei un altro quesito da sottoporle.
Per quanto riguarda la figura del preposto, avrei pensato ad un mio parente che lavora da più di 10 anni come addetto in un attività di distribuzione automatica di bevande e alimenti, lui possiede già un attestato HACCP.
Può andare bene, o devo trovare per forza qualcuno che lavora in ambito di ristorazione?
Rimango in attesa di una vostra risposta.
Grazie e saluti
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Il preposto DEVE avere uno dei requisiti professionali previsti dal Dlgs 59/2010.
Il corso HACCP non conta. Se ha uno dei titoli elencati sotto (punto c) è OK.
L'esperienza nel settore alimentare conta se è stato DIPENDENTE QUALIFICATO, altrimenti deve fare un corso (100 ore circa), anche online cosiddetto SAB (somministrazione alimenti e bevande)
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[b][size=14pt]a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano;
b) avere, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, esercitato in proprio attività d'impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o avere prestato la propria opera, presso tali imprese, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale;
c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.[/size][/b]