Riguardo alle concessioni in oggetto, ci troviamo in questa situazione: abbiamo due edicole su suolo pubblico; una ha la concessione in scadenza nel 2018 (e andrà a bando a quel l'altezza), mentre dell'altra (in possesso di regolare autorizzazione per l'esercizio dell'attività) non si riesce a trovare la concessione che quindi potrebbe non esser stata rilasciata. Dal momento che tutte le concessioni del nostro mercato sono in scadenza a luglio, per analogia sarebbe possibile dandone atto con provvedimento di consiglio far sì che anche la concessione mancante dell'edicola scada a luglio 2017? È in qualche modo sostenibile? L'operatore potrebbe beneficiare del punteggio di 40 punti per il concessionario uscente o vista l'inesistenza della concessione è assolutamente impossibile? Grazie
riferimento id:35958Ammesso che effettivamente la concessione non esista (su cosa fate pagare l'occupazione suolo pubblico?!?)... i dieci anni a mio avviso decorrono dalla data di assegnazione dell'area a conclusione del bando.
In questi casi è auspicabile una delibera di giunta che sintetizza esigenze diverse (applicazione regime transitorio di derivazione Bolkestein – vedi accordo della C.U. del 16/07/2015 e DGR 5296/2016; situazioni confuse con concessioni tacite senza indicazione del termine; necessità di procedere a rinnovo tramite bando, ecc.) e determini un termine della concessione che potrebbe essere lo scaglione di luglio 2017 oppure indichi una ricistruzione giuridica come quella proposta da Alberto.
I 40 punti per il soggetto uscente sono opportuni visto che in questi casi gli investimenti sono sicuramente cospicui.
Buongiorno, ma questo tipo di riassegnazione è riservata esclusivamente in presenza di chioschi edicole - gelaterie (e simili nella somministrazione di alimenti e bevande) e attività artigianali.... cosa si intende per quest'ultime?
Abbiamo "solo" un chiosco per la vendita di fiori adiacente al cimitero....
In caso di assenza di queste tipologie di attività nel nostro Comune .... non dobbiamo fare nulla immagino.
Grazie, Michela
sì, riguarda le occupazioni di suolo pubblico alle quali è seguita la costruzione di un chiosco e un'abilitazione per l'attività in sede fissa: edicola, somministrazione, esercizio vicinato o attività essenzialmente artigianale come un chiosco per le piadine con annessa produzione
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