Buongiorno,
un immobile artigianale è stato fittiziamente ripartito in due spazi (senza muri divisori-con una riga per terra) da assegnare a due diverse attività artigianali (ciascuna con i propri dipendenti).
Le due attività sono complementari tra loro (il prodotto da lavorare transita prima dall'una e poi dall'altra attività).
Le due attività hanno un ingresso in comune (mentre i restanti locali sono ripartiti tra le due attività).
E' possibile fare coesistere due attività in un unico immobile, senza una separazione fisica degli spazi?
E' indispensabile parlare di co-working, con condivisione degli spazi/attrezzature? E' opportuno avere un bagno in condivisione, ad esempio?
Sarebbe fattibile avere un unico immobile con due aziende, senza alcuno spazio/attrezzatura in condivisione, senza una ripartizione fisica tra le due attività?
Il regolamento di igiene di Regione Lombardia impedisce l'esistenza di due attività diverse non nettamente e fisicamente separate?
Grazie
Da un punto di vista "amministrativo" in linea di principio sì, salvo specifica norma che vieti la coesistenza.
Poi ci sono le norme di settore:
- sicurezza sui luoghi di lavoro;
- norma igienico-sanitaria (bagni-spogliatoi);
- prevenzione incendi (compartimentazione locali,...);
- AUA
- azienda insalubre;
- ....
Quindi va valutato il singolo caso.
Prendi ad esempio un acconciatore e un'estetista: sono attività artigianali e possono coesistere.
O autoriparatore e gommista.
Nello specifico:
si tratta di due aziende di assemblaggio di cartone: A fa incollaggio dei cartoni (quindi con emissioni in atmosfera per l'utilizzo della colla), B fa l'impacchettamento di questi cartoni assemblati.
Possono coesistere?
Il comune mi dice che se hanno spazi in condivisi (i bagni, il corridoio, le attrezzature), in modalità coworking, allora non è necessaria la compartimentazione e per il comune è sufficiente che siano specificati sulla planimetria gli spazi in comune. E' corretto?
Qualora questa condivisione non c'è, è necessaria una separazione a tutta altezza tra le due attività (anche con parete mobile).
E aggiunge inoltre che dovranno poi stipulare una scrittura privata tra le due aziende (che al comune non interessa) per la gestione degli spazi.
Ha senso questa loro richiesta?
[quote]Nello specifico:
si tratta di due aziende di assemblaggio di cartone: A fa incollaggio dei cartoni (quindi con emissioni in atmosfera per l'utilizzo della colla), B fa l'impacchettamento di questi cartoni assemblati.
Possono coesistere?
Il comune mi dice che se hanno spazi in condivisi (i bagni, il corridoio, le attrezzature), in modalità coworking, allora non è necessaria la compartimentazione e per il comune è sufficiente che siano specificati sulla planimetria gli spazi in comune. E' corretto?
Qualora questa condivisione non c'è, è necessaria una separazione a tutta altezza tra le due attività (anche con parete mobile).[/quote]
Sta al RSPP definire i limiti della "condivisione", all'interno del documento di valutazione dei rischi delle singole aziende.
Pensa al caso in cui entrambe usino carrelli elevatori.
Per la condivisione dei servizi igienici normalmente non ci sono problemi, fatto salvo che una delle due attività preveda procedure particolari per gli operatori.
[quote]E aggiunge inoltre che dovranno poi stipulare una scrittura privata tra le due aziende (che al comune non interessa) per la gestione degli spazi.
Ha senso questa loro richiesta?[/quote]
A mio avviso no, è diritto civilistico, non amministrativo. Ovviamente ogni azienda deve aver titolo ad esercitare in quei locali.
[quote]A mio avviso no, è diritto civilistico, non amministrativo. Ovviamente ogni azienda deve aver titolo ad esercitare in quei locali.[/quote]
Quindi se condividono il bagno (o il corridoio di passaggio), entrambe dovranno avere quel bagno individuato nel loro contratto di affitto?
Oppure è sufficiente una scrittura privata in cui l'azienda A che ha in affitto il bagno, concede in condivisione il bagno all'azienda B?
[quote]Quindi se condividono il bagno (o il corridoio di passaggio), entrambe dovranno avere quel bagno individuato nel loro contratto di affitto?
Oppure è sufficiente una scrittura privata in cui l'azienda A che ha in affitto il bagno, concede in condivisione il bagno all'azienda B? [/quote]
Entrambe devono avere bagno ed antibagno, punto.
Non sta alla PA sindacare a che titolo: che l'abbiano entrambe nel contratto o che A conceda l'uso a B non rileva ai fini della SCIA.
Le ditte dovranno dimostrarne la disponibilità e adeguatezza ad ATS.
Grazie mille.
Per il fatto che l'azienda A ha emissioni in atmosfera mentre la B no, posto che l'azienda A sia autorizzata con aspirazioni e camino di emissione, potrebbero esserci problemi di coesistenza in uno stesso immobile senza separazione muraria (posta la condivisione degli spazi in coworking?)
Non mi risulta che l'azienda A di assemblaggio di cartoni con colla a caldo rientri tra le aziende insalubri, corretto?