http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-03/troppe-email-ferrari-ferma-163927.shtml?uuid=AbtgZvAI
Ma siccome non tutti sono Ferrari, il dipendente può esigere di non ricevere indisciminatamente messaggi dai propri pari e soprattutto dai capi quando non siano loro a deciderlo spontaneamente?
Oltre che le caselle, esistono pure le cartelle PUBBLICHE http://www.memexcomputer.it/cosa-sono-le-cartelle-pubbliche-di-windows/, e sarebbe opportuno prescriverne l'uso per tutte le comunicazioni ai dipendenti che non siano riservate.
Non è coerente attribuire a ciascuno uno spazio elettronico individuale protetto da parola d'ordine e garanzie di riservatezza come corrispondenza privata, e contemporaneamente inondarlo di ciò che si vuole.
Alll'albo tutto è leggibile da chiunque senza nessun bisogno di stabilire chi siano i destinatari, mentre usando indiscriminatamente liste di indirizzi o si seleziona arbitrariamente una categoria, o si inonda tutti di messaggi che mai scaricherebbero, ad esempio notizie su agevolazioni per i figli a chi non tiene famiglia. E' ben diverso sapere dalla rete di un evento a ingresso libero oppure ricevere un invito personale.
Se non altro, spesso le circolari dal quartier generale agli uffici periferici arrrivano non via posta né elettronica né cartacea, ma via intranet, alla quale almeno in linea di principio è possibile un accesso diretto da parte di ciascun dipendente. La rete elimina la carta, ma non i passacarte. La posta elettronica è quanto di meno gerarchico ci sia, quindi non è coerente obbligare ad aprirla ogni giorno per sentire la voce del padrone, né arrabbiarsi se viene usata per replicare con commenti.