Talvolta succede che la richiesta della licenza per lo svolgimento di pubblici trattenimenti e spettacoli (Artt. 68 e 69 e 80 TULPS) venga presentata da comitati spontanei privi di atto costitutivo, statuto e registrazione, con o senza autentica di firme, codice fiscale o partita IVA, nonché di legale rappresentante.
Si chiede se a questi soggetti il Comune possa legittimamente rilasciare la licenza anzidetta e se in caso di eventuali incidenti gravi, imputabili all’organizzazione e svolgimento della manifestazione, ciò possa creare delle implicazioni in merito alle responsabilità civili e penali anche a carico del Comune. Infine se gli stessi soggetti siano abilitati alla presentazione della scia per la somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione della manifestazione stessa.
Grazie per la cortese risposta
Buon lavoro
Talvolta succede che la richiesta della licenza per lo svolgimento di pubblici trattenimenti e spettacoli (Artt. 68 e 69 e 80 TULPS) venga presentata da comitati spontanei privi di atto costitutivo, statuto e registrazione, con o senza autentica di firme, codice fiscale o partita IVA, nonché di legale rappresentante.
Si chiede se a questi soggetti il Comune possa legittimamente rilasciare la licenza anzidetta e se in caso di eventuali incidenti gravi, imputabili all’organizzazione e svolgimento della manifestazione, ciò possa creare delle implicazioni in merito alle responsabilità civili e penali anche a carico del Comune. Infine se gli stessi soggetti siano abilitati alla presentazione della scia per la somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione della manifestazione stessa.
Grazie per la cortese risposta
Buon lavoro
[/quote]
NON ESISTONO GIURIDICAMENTE comitati di questo tipo. Si tratta di gruppi di persone che concordano su determinati obiettivi o azioni ma GIURIDICAMENTE non hanno titolo a presentare alcunchè.
Quindi eventuali richieste vanno dichiarate inammissibili e le scia irricevibili.
Niente vieta ad UN SOLO SOGGETTO (indicando che agisce anche per conto di altri soggetti) di presentare istanza/scia ... e di essere il referente (ed eventualmente responsabile). Resta inteso che la responsabilità NON è legata solo alla titolarità della "licenza". Se accade qualcosa potrebbe riguardare anche altri soggetti non formalmente individuati.
Simone ti ringrazio per la tempestiva risposta, tuttavia dal contenuto della stessa ho rilevato che non ho esposto in maniera adeguata il quesito. Chiedo pertanto ancora la tua attenzione per un ulteriore approfondimento al fine di ottenere un quadro più chiaro dell’argomento.
Le richieste di licenza di cui ho fatto cenno, presentate dai comitati citati, sono in realtà presentate da un solo soggetto che dichiara di essere rappresentante del comitato “X”, del quale tuttavia, come già precisato, non risulta alcuna traccia formale. E’ un fenomeno sempre più diffuso. Si inventano un comitato per creare degli eventi (serate musicali, ecc.), nell’ambito dei quali effettuare la somministrazione temporanea di alimenti e bevande, con lo scopo di fare cassa.
C’è anche un altro aspetto della vicenda che riguarda invece l’esistenza di comitati, con atto costitutivo e statuto registrati, che comunque non svolgono alcuna attività sociale indicata nel proprio statuto, non possiedono registri sociali, o se li hanno non li hanno mai compilati. In sostanza non procedono neppure al rinnovo delle cariche sociali ma utilizzano l’associazione per poter organizzare gli eventi di cui sopra, senza rischiare con il patrimonio personale in caso di danni a terzi, con lo scopo principale di ottenere profitto dalla somministrazione suddetta.
Naturalmente i titolari dei pubblici esercizi di somministrazione, che pagano regolarmente le tasse, non vedono di buon occhio il diffondersi di questa tendenza e minacciano azioni per tutelare i loro diritti e interessi.
Simone ti ringrazio per la tempestiva risposta, tuttavia dal contenuto della stessa ho rilevato che non ho esposto in maniera adeguata il quesito. Chiedo pertanto ancora la tua attenzione per un ulteriore approfondimento al fine di ottenere un quadro più chiaro dell’argomento.
Le richieste di licenza di cui ho fatto cenno, presentate dai comitati citati, sono in realtà presentate da un solo soggetto che dichiara di essere rappresentante del comitato “X”, del quale tuttavia, come già precisato, non risulta alcuna traccia formale. E’ un fenomeno sempre più diffuso. Si inventano un comitato per creare degli eventi (serate musicali, ecc.), nell’ambito dei quali effettuare la somministrazione temporanea di alimenti e bevande, con lo scopo di fare cassa.
C’è anche un altro aspetto della vicenda che riguarda invece l’esistenza di comitati, con atto costitutivo e statuto registrati, che comunque non svolgono alcuna attività sociale indicata nel proprio statuto, non possiedono registri sociali, o se li hanno non li hanno mai compilati. In sostanza non procedono neppure al rinnovo delle cariche sociali ma utilizzano l’associazione per poter organizzare gli eventi di cui sopra, senza rischiare con il patrimonio personale in caso di danni a terzi, con lo scopo principale di ottenere profitto dalla somministrazione suddetta.
Naturalmente i titolari dei pubblici esercizi di somministrazione, che pagano regolarmente le tasse, non vedono di buon occhio il diffondersi di questa tendenza e minacciano azioni per tutelare i loro diritti e interessi.
[/quote]
Il tuo quesito era CHIARO e ti confermo quanto detto:
1) l'istanza di TIZIO che si qualifica legale rappresentante o portavoce di Comitato non costituito (con atto costitutivo registrato) è INAMMISSIBILE/IRRICEVIBILE
2) l'istanza va considerata come presentata dal SINGOLO e come tale rigettata (normalmente i regolamenti o in assenza la prassi NON CONSENTE il rilascio di autorizzazioni ai singoli)
3) più problematico il problema del controllo dei COMITATI/ASSOCIAZIONI formalmente costituiti ma che di fatto non operano. Qui si aprono scenari e problematiche più ampie per fortuna NON DI COMPETENZA DEL COMUNE e anche le minacce delle associazioni ai Comuni sono mal poste (dovrebbero minacciare la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle entrate!). Il Comune deve considerarli come legittimi interlocutori e, se ha dubbi, segnalare alle autorità di vigilanza fiscale
QUINDI hai tutto il diritto/dovere di dichiarare irricevibili le scia e inammissibili le istanze dei privato che si qualifica portavoce di organismi non costituiti nelle forme di legge .... (puoi citare come riferimenti gli artt. 14 e seguenti del Codice civile)