A seguito di accertamento di illecito (penale e/o amministrativo) inerente la vendita di alimenti su area pubblica che, per le modalità di conservazione, possono arrecare pregiudizio alla salute pubblica, si dispone il sequestro dei medesimi.
Senza entrare nel merito della sostenibilità dell'atto di accertamento e quindi, [u]restando sulla esclusiva materia del sequestro[/u], l'alimento/bevanda oggetto della misura (che non è preconfezionata alla fonte e quindi, non è possibile stabilirne la provenienza), può essere immediatamente distrutto ed in tal caso, debbono essere seguite particolari formalità per procedervi? In particolare, debbono essere citate norme di legge che ne prevedano, specificatamente la fattibilità?
I beni oggetto di sequestro, possono essere affidati, per la distruzione, allo stesso commerciante? In tal caso, chi è legittimato a procedervi ed in caso di inadempimento, in cosa incorre il commerciante inadempiente?