Buongiorno a tutti, scrivo qua perché ad oggi, dopo mesi che mi informo per l'apertura di un locale di ristorazione, non c'è ancora un punto chiaro per quanto riguarda il locale da utilizzare.
Premetto di aver conseguito da poco tutti i requisiti per la somministrazione e l'apertura di una società (SAB, Haccp, antincendio, primo soccorso, Rspp..).
Informandomi presso il SUAP Cagliari, poi presso il coordinamento Suap Sardegna e presso la Asl Cagliari dipartimento igiene pubblica, sono saltate fuori risposte contrastanti.
SUAP Cagliari conferma che, se il prodotto è consumato dentro il locale, a prescindere da tavoli e sedie e/o che venga fatto il servizio al tavolo, sono necessari i servizi igienici a norma per il pubblico, divisi per sesso/disabili
Coordinamento Suap Sardegna se ne lava le mani, dicendo che per queste cose devo sentire l'Assessorato al Turismo, artigianato e commercio.
Asl Cagliari mi ha semplicemente mandato via mail il documento che si trova anche sul loro sito, ovvero quello relativo ai requisiti in base al tipo di somministrazione (Bar 1 bagno unico, produzione e somministrazione pane e derivati 2 bagni divisi per sesso etc etc)
Ora, ho trovato questo forum cercando su google e trovando un riferimento (http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=15539.0) alla somministrazione non assistita.
Tenendo conto di questo
tenendo conto che a Cagliari è pieno di locali che esercitano con o senza servizio al tavolo ma che non hanno i bagni
tenendo conto che qualcuno che ha già un locale simile mi ha detto che durante i controlli chiudono un occhio e che al suap basta comunicare la presenza di un tavolo e poi aggiungerci sedie etc facendo finta di nulla
tenendo conto che un locale artigianale si trova a un costo di locazione molto inferiore così' come sono inferiori i costi di gestione e che trovare locali già predisposti con i bagni etc ho visto che è praticamente impossibile e quando si trovano hanno locazioni altissime...
qualcuno mi chiarisce una volta per tutte questo discorso sulla possibilità di somministrare senza servizio al tavolo?
è sempre valido quanto scritto nel 2013 in quella discussione indicata o sono cambiate le cose?
al corso SAB, frequentato da Ottobre a Dicembre ci hanno detto che senza servizio al tavolo non è somministrazione e non c'è obbligo di bagni, mentre a Maggio quando sono andato, sempre da loro, per aprire la società etc mi hanno detto che i bagni servono...
[color=red]Purtroppo sul tema della SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA, a fronte del chiaro intento del legislatore di favorire queste attività si è assistitito ad un orientamento restrittivo della stragrande maggioranza delle Amministrazioni ed ASL.
La norma non è chiara ...
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qualcuno mi chiarisce una volta per tutte questo discorso sulla possibilità di somministrare senza servizio al tavolo?
[color=red]NO, qui non troverai la BIBBIA, specialmente su questo settore.
Ci siamo espressi DECINE E DECINE DI VOLTE (https://www.google.it/#q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita) e riteniamo che il discrimine fra possesso dei bagni per gli avventori o meno NON stia tanto nel consumo nei locali (altrimenti anche in un bar tradizionale dove il cliente spacchetta le patatine fritte o apre la bottiglia di acqua appena acquistata diventerebbe di somministrazione).
Il discrimine sta nel passaggio dalla somministrazione NON ASSISTITA a quella assistita.
Nei locali di somministrazione NON ASSISTITA puoi mettere tavoli, sedie, panche ecc... il cliente paga il prodotto e NON il servizio e quindi non può pretendere il bagno.
PUNTO!!!!!
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è sempre valido quanto scritto nel 2013 in quella discussione indicata o sono cambiate le cose?
[color=red]Per noi è chiaro e lineare ..... ed anche per ANTITRUST e qualche TAR[/color]
al corso SAB, frequentato da Ottobre a Dicembre ci hanno detto che senza servizio al tavolo non è somministrazione e non c'è obbligo di bagni, mentre a Maggio quando sono andato, sempre da loro, per aprire la società etc mi hanno detto che i bagni servono...
[color=red]Che dire!?!?!?
Se sei convinto di aver ragione, spiace dirlo, devi aprire ed andare davanti al TAR a farti dare ragione ....
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[color=red]Purtroppo sul tema della SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA, a fronte del chiaro intento del legislatore di favorire queste attività si è assistitito ad un orientamento restrittivo della stragrande maggioranza delle Amministrazioni ed ASL.
La norma non è chiara ...
[/color] e questo è assodato :)
[color=red]NO, qui non troverai la BIBBIA, specialmente su questo settore.
Ci siamo espressi DECINE E DECINE DI VOLTE (https://www.google.it/#q=site%3Aomniavis.it%2Fweb%2Fforum+somministrazione+non+assistita) e riteniamo che il discrimine fra possesso dei bagni per gli avventori o meno NON stia tanto nel consumo nei locali (altrimenti anche in un bar tradizionale dove il cliente spacchetta le patatine fritte o apre la bottiglia di acqua appena acquistata diventerebbe di somministrazione).
Il discrimine sta nel passaggio dalla somministrazione NON ASSISTITA a quella assistita.
Nei locali di somministrazione NON ASSISTITA puoi mettere tavoli, sedie, panche ecc... il cliente paga il prodotto e NON il servizio e quindi non può pretendere il bagno.
PUNTO!!!!!
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..le ho lette quasi tutte le discussioni, ma resta sempre il dubbio di trovare qualche funzionario che mi multa e poi devo perdere tempo e denaro a difendermi...
io avevo appunto intenzione di mettere tavoli e sedie, con i menù sui tavoli insieme a comanda numerata e penna. il cliente mi porta l'ordinazione, appena pronto chiamo il tavolo in questione, il cliente viene, si prende la roba, mangia e poi avrà a disposizione i contenitori per buttare carta, plastica e vetro. Idem per le bibite, frigo a disposizione, apre lui e si prende quello che vuole.
[color=red]Per noi è chiaro e lineare ..... ed anche per ANTITRUST e qualche TAR[/color] vedi sopra
[color=red]Che dire!?!?!?
Se sei convinto di aver ragione, spiace dirlo, devi aprire ed andare davanti al TAR a farti dare ragione ....
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quest'ultima parte non l'ho capita perdonami.
quello che ho scritto era per indicare che nemmeno chi fa i corsi e si occupa di queste cose ne sa granchè.
[/quote]
Ho risposto sotto le tue risposte in rosso
Ulteriori spunti:
1) chi fa i corsi non è detto che abbia cognizione approfondita degli aspetti giuridico-amministrativi e comunque, come hai letto, sul punto la questione è tutt'altro che risolta (ed anche al corso hai detto che ti hanno dato, nel tempo, risposte contraddittorie)
2) purtroppo di fronte ad un dubbio normativo SI DEVONO FARE SCELTE. Se si ha timore di sanzioni allora si deve accettare ciò che ci dice il Comune o la ASL ... non sviluppare la propria attività, ed attendere magari tempi migliori
3) SE SI INTENDE FAR VALERE i propri diritti allora si deve avere il coraggio (purtroppo "NON A COSTO ZERO") di andare avanti ... con il rischio anche di perdere il ricorso ....
4) Da quanto descritto quella avviata è una CHIARA "somministrazione non assistita", cioè una attività commerciale (non di somministrazione) in cui si vende al banco, senza servizi al tavolo ... e quindi senza obbligo dei servizi igienici per i clienti
5) la Omniavis ha assistito altre persone in analoghe condizioni che hanno deciso di "affrontare" il rischio avviando l'attività
[color=red][b]STRADE DA PERCORRERE:[/b][/color]
- rassegnarsi e rimanere attività commerciale senza tavoli e sedie (ha il vantaggio della certezza e sicurezza nei controlli)
- chiedere chiarimenti ed informarsi più dettagliatamente presso gli Enti (ASL e Comune) per convincerli che si ha ragione. E' gratis ma, per esperienza, non porta lontano e comunque in caso di DINIEGO INFORMALE non si può poi decidere di andare comunque avanti, sarebbe rischioso
- farsi assistere da un consulente qualificato (può essere la Omniavis ma anche il proprio avvocato o commercialista) che predispone una RELAZIONE da accompagnare alla scia/comunicazione da presentare (SENZA aver contattato prima l'Ente). Svantaggi: costa un po' e non dà certezze al 100%. Esperienza ci dice che la soluzione ha una maggiore probabilità di riuscita
IN OGNI CASO vi facciamo i migliori "in bocca al lupo".
perfetto, quindi si tratta della solita guerra contro la burocrazia italiana.
tutto si riduce a: "io ti multo, tu fai ricorso e perdi tempo, denaro e salute e magari hai ragione"
che pena!
[size=18pt]Somministrazione NON ASSISTITA senza vincoli anche per Ministero - Ris. 372321[/size]
[color=red][b]Ministero dello Sviluppo Economico[/b][/color]
[b]Risoluzione n. 372321 del 28 novembre 2016 - Quesito in materia di consumo sul posto di prodotti di gastronomia all’interno degli esercizi di vicinato[/b]
http://buff.ly/2in1DJA
[color=red][b]AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO[/b][/color]
[b]AS1316 – DISTORSIONI CONCORRENZIALI NEL SETTORE DELLA VENDITA DI ALIMENTI E BEVANDE CON CONSUMO SUL POSTO[/b]
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=37716.0