Secondo voi la sentenza della Corte di giustizia Europea del 14 luglio può incidere e, in caso affermativo come, sulle concessioni di suolo pubblico per l'esercizio del commercio su aree pubbliche? Quando si afferma che spetta al Giudice nazionale verificare, ai fini dell'applicazione della direttiva, se le concessioni italiane debbano essere oggetto di un limitato numero di autorizzazione per via della scarsità delle risorse naturali, si vuol dire che si potrebbe anche non far rientrare i posteggi nella nozione di risorse naturali e quindi escluderli dall'applicazione della direttiva? Grazie.
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Secondo voi la sentenza della Corte di giustizia Europea del 14 luglio può incidere e, in caso affermativo come, sulle concessioni di suolo pubblico per l'esercizio del commercio su aree pubbliche? Quando si afferma che spetta al Giudice nazionale verificare, ai fini dell'applicazione della direttiva, se le concessioni italiane debbano essere oggetto di un limitato numero di autorizzazione per via della scarsità delle risorse naturali, si vuol dire che si potrebbe anche non far rientrare i posteggi nella nozione di risorse naturali e quindi escluderli dall'applicazione della direttiva? Grazie.
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La sentenza della Corte di Giustizia è una conferma di una evidenza: non è possibile aggirare la normativa comunitaria con il riferimento a deroghe e meccanismi di rinnovo automatico.
Ciò avrà a nostro avviso riflessi anche nel settore del commercio su AAPP in quanto le Regioni stanno cercando di DISAPPLICARE la disciplina Bolkestein introducendo un sistema che, DI FATTO (anche se formalmente non è così) arriverà alla conferma del rinnovo agli operatori esistenti.
Il diritto comunitario è diritto sostanziale ... e giungeranno alla Corte, a nostro avviso, numerosi ricorsi contro i provvedimenti comunali (ed indirettamente regionali).
In questo sistema i Comuni rischiano grosso .... quindi suggeriamo la MASSIMA ATTENZIONE nella regolamentazione degli ambiti non direttamente disciplinati dallo Stato e dalle Regioni.
SOPRATTUTTO attenzione a non seguire orientamenti regionali che non siano contenuti in FONTI DEL DIRITTO ... perchè il Comune potrebbe essere oggetto diretto di procedura di infrazione laddove la Regione può difendersi sostenendo il carattere non cogente di circolari, note, lettere o anche Delibere di Giunta (che di per se stesso non sono fonti normative).
Su questi temi invitiamo agli approfondimenti su:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?board=138.0