Salve,
e' stata presentata a questo SUAP, una richiesta di "installazione piscine gonfiabili di varie dimensioni in un parco comunale dato in concessione" ho cercato di documentarmi sulla normativa in vigore sia nazionale che regionale ma non ho trovato elementi soddisfacenti riconducibili a questo tipo di attività ricreativa, Le chiedo: quali sono le norme che regolano l'attività? occorre un requisito professionale? oppure si può intendere come attività libera e comunque la responsabilità della gestione ricade tutta sul concessionario dell'area?
Se l'attività va comunicata si adotta la procedura semplificata e quindi la SCIA?
La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti
Angela Franco
(Responsabile di Proc. del "SUAP Associato della Piana")
Da un punto di vista edilizio (fatta salva una verifica ai sensi della normativa locale) dovrebbe essere sufficiente una semplice comunicazione, [i]vedi le aree ludiche senza fini di lucro[/i] di cui all’art. 6 del DPR 380/2001 o, comunque, essendo riconducibile a struttura amovibile temporanea.
Da altro punto di vista potremmo verificare se si tratta di gonfiabili acquatici con l’aspetto attrattivo preponderante e quindi riconducibili alla normativa sullo spettacolo viaggiante (art. 69 TULPS e DM 18/05/2007) oppure se si tratta di veri e propri impianti natatori. Nel primo caso i gonfiabili avrebbero il codice identificativo ecc.
Nel secondo caso gli impianti potrebbero essere ricondotti all’art. 86 TULPS (la giurisprudenza conferma questa interpretazione - TAR Umbria n. 304/2014) e come tali sottoposte a SCIA con verifica dei requisiti morali TULPS e di quanto previsto dall’art. 155, comma 3 e 156 del REG. al TULPS tramite asseverazione. Il tecnico si rifarà, in assenza di normativa regionale specifica, alla [i]CONFERENZA STATO REGIONI
SEDUTA DEL 16 gennaio 2003 sulle piscine
[/i]